Lo spettro della cassa integrazione si aggira tra il personale comunale di Cavenago. Lo annuncia provocatoriamente il Sindaco, alle prese con i continui tagli statali

Amministrazioni locali, oggi più che mai con l’acqua alla gola, impiegano la totalità del tempo a loro disposizione per ridurre i costi e mantenere i servizi inalterati. Sebbene gli sforzi, a livello teorico, siano ammirevoli la pratica dà un’altra versione.

A esclusione di qualche improbabile prodigio allora il compito di un Sindaco sembrerebbe essersi dunque convertito al solo controllo di conti e bilanci. Così, tra un taglio all’Assessorato alla Cultura e una contrazione del fondo dedicato ai Servizi Sociali, c’è chi protesta. E lo fa con una provocazione, forte, che getta nel panico non pochi: il Primo cittadino del Comune di Cavenago (MB), Sem Galbiati, sul finire di marzo, ha annunciato la possibilità di mettere in cassa integrazione i funzionari del Comune. Un’azione perentoria che, in disapprovazione ai continui tagli statali, ha messo in allarme l’intero personale del Municipio. Con l’avvento del 2014 perciò per 10 dei 29 dipendenti si presenterà lo spettro della cassa integrazione. A meno che, ovviamente, lo Stato non ritorni a partecipare economicamente alla vita dei suoi dislocamenti territoriali e cambi le regole generali per quei Comuni virtuosi con le casse in ordine. Provocazione o no, la situazione resta critica.

Maurizio Zanoni