L’ortomercato: una “cittadella” nella città

L’Ortomercato è il più grande in Italia per superficie e quantità di prodotti commercializzati. Se ne sente parlare, in genere solo per casi di cronaca e attualità, ma quasi mai ci si chiede come sia organizzata questa enorme struttura che, ogni giorno, permette a grossisti e negozianti di rifornire la città di frutta e verdura attraverso la filiera della distribuzione.

L’interno è diviso in quattro grandi padiglioni e ogni azienda lavora in un proprio posteggio. Tutti i giorni arrivano camion dall’Italia intera, per rifornire le aziende. «Cominciamo alle 4 del mattino», spiega P.G. «Lo scarico/carico merci, in genere, è affidato a extracomunitari, che lavorano per le cooperative. Io mi occupo di allestire i banconi con tutta la merce ben esposta. Tutto deve essere pronto entro le 5.30, orario di apertura al pubblico».

I lavoratori sono tutti in regola?
Che io sappia, la stragrande maggioranza. Qualche anno fa ci sono stati problemi sindacali proprio a causa di assunzioni in nero e, da allora, ci sono molti più controlli. Anche la Legge 626 sull’infortunistica è applicata: tutti noi abbiamo scarpe e guanti adatti e spesso ci fanno seguire corsi di aggiornamento. Infatti, gli infortuni sul lavoro sono pochi.

Chi viene a comprare?
Grossisti, supermercati, ristoranti, negozi di frutta e verdura. Ultimamente vengono anche i bar, che trovano molto conveniente rifornirsi saltando qualche passaggio della filiera e quindi poter risparmiare. Per accedere occorre avere una tessera rilasciata dalla So.De.Co. Ha costi diversi a seconda della durata prescelta.

I cittadini “normali” quando possono accedere?
Il sabato mattina dalle 8.30 alle 12.30 siamo aperti al pubblico. L’ingresso costa 2 euro. Chiunque può venire e acquistare. Ci sono famiglie che si organizzano per comprare insieme i vari prodotti. Certo, per una famiglia è un bel risparmio.

Può raccontare qualche altro particolare sull’Ortomercato?
È una vera e propria “cittadella” dove puoi trovare di tutto e, per questo, è un serbatoio di posti di lavoro e di attività diverse: elettricisti, ditte di cellisti,  di antifurti e videocamere di sorveglianza. Ci sono anche uno sportello di Banca Intesa, un bar, una pizzeria e una cartoleria.
Ogni giorno funzionari della So.De.Co.  vengono a controllare i prezzi per monitorarne l’andamento. È come una Borsa in piccolo.
Dopo le 11, chiusi i battenti al pubblico, comincia il lavoro di pulizia e lavaggio. Due enormi gru prelevano il grosso dei rifiuti, macchine più piccole igienizzano il terreno e, alla fine, gli operai dell’ANSA raccolgono i residui rimasti. Poi, la mattina successiva, si riparte.

Valeria Giacomello