Violenza sessuale e maltrattamenti in famiglia. Sono queste le pesanti accuse a carico di un cinese 50enne, disoccupato e pregiudicato, tratto in arresto nei giorni scorsi a Milano dagli agenti del commissariato Scalo Romana. L’uomo è accusato di aver sottoposto la moglie, una connazionale 47enne, ad anni di violenze e vessazioni ripetute, al solo scopo di estorcerle il denaro da poter utilizzare per giocare d’azzardo. In base a quanto ricostruito dalla polizia, il cinese aveva una vera e propria “routine” di violenza. Appena il figlio 16enne usciva da casa per andare a scuola, infatti, lui abbassava le tapparelle e picchiava la moglie per ore con calci, pugni e persino utilizzando il cavo del cellulare come fosse una frusta. Sembra inoltre che il 50enne avesse costretto la compagna a chiedere un finanziamento di 8mila euro, che poi avrebbe speso in tre giorni alle slot machines, e che avesse tentato di farle vendere un negozio di sua proprietà per ricevere la metà dei soldi. Il 50enne ha precedenti per estorsione ed è stato arrestato nel 2004. Due anni dopo, all'uscita, è tornato in Cina e nell'aprile 2012 ha fatto rientro a Milano e ha continuato i maltrattamenti. Anche il figlio è stato oggetto dei maltrattamenti del genitore quando, in alcune circostanze, ha tentato di difendere la madre. La donna non ha mai avuto il coraggio di denunciare il consorte per il timore di ritorsioni. Si è decisa solo dopo l’ennesimo episodio di violenza, che ha visto l’uomo immobilizzarla con dello scotch, picchiarla e alla fine violentarla. A quel punto la 47enne ha atteso il ritorno del figlio da scuola e, fingendo di andare a fare la spesa, si è presentata al pronto soccorso del Policlinico, dove ha chiesto aiuto.