Un simile quorum non si era più raggiunto dal 1995: il 57% degli italiani ha detto “si

Scopo del referendum è stato quello di scegliere se abrogare (cioè annullare) o applicare alcune norme relative a energia nucleare, legittimo impedimento e acqua pubblica, attraverso la scelta di un sì o un no. Grazie al voto di circa il 57% degli aventi diritto, che ha di fatto consentito un netto superamento della barriera del quorum del 50% + 1 – traguardo questo che, in Italia, non veniva raggiunto dal 1995 – tale referendum ha sancito una netta prevalenza dei sì, cioè delle abrogazioni. Ecco dunque gli esiti, relativi a ciascun quesito referendario: circa il primo (scheda grigia), la vittoria del sì ha stabilito l’interruzione di ogni progetto relativo alla ripresa della produzione di energia nucleare sul territorio italiano. Per il secondo (scheda rosa), la maggioranza dei sì ha sancito l’annullamento del decreto legge teso a privatizzare il sistema di gestione e distribuzione dell’acqua, composto da rete idrica e acquedotti che, di conseguenza, resterà pubblico. Il terzo (scheda gialla), connesso al precedente, riguardava la possibilità di modificare le tariffe di spesa idrica delle famiglie, proporzionalmente agli investimenti operati da eventuali gestori privati: la vittoria dei sì ha di fatto annullato questa norma. Infine, con l’ultimo quesito (scheda verde), l’esito favorevole ai sì ha stabilito l’abrogazione del cosiddetto legittimo impedimento, che avrebbe garantito l’impossibilità, per chi ricopre le cariche di Presidente del Consiglio e di Ministro, di venire imputato nell’ambito di un processo penale, proprio in merito alla importante funzione di governo esercitata. A queste quattro questioni, per il solo Comune di Milano ne sono state associate altre cinque, di natura però esclusivamente consultiva, in materia di Ecopass, verde pubblico, Expo, risparmio energetico e riapertura del sistema dei Navigli che, in merito a un quorum fissato al 30%, hanno anch’esse ottenuto la validità.

Alessandro Garlaschi