Cava di Pantigliate, si o no? è un “giallo”

Bocciata secondo Altitonante, ma la Regione pare propensa a riunire le parti in causa

 

La ricollocazione dell’ATE g35, ormai nota come “la cava di Pantigliate”, continua a fare parlare di sé. Ben vista dal Comune di Pantigliate, che ne vedrebbe i benefici, osteggiata da quello di Settala e da associazioni di ambientalisti, dopo un primo “no” della Provincia,  parrebbe che la Regione preferisca un più rassicurante “vedremo”.
L’assessore provinciale al Territorio, Fabio Altitonante, ha recentemente dichiarato ai settalesi di potere stare tranquilli: la Cava “Grondone” non è più indicata fra quelle che dovranno rifornire la Tem. A rincuorare ancora di più gli ambientalisti, l’assessore ha anche assicurato che, per le “Fonti della Muzzetta” (patrimonio del Parco Sud, nelle vicinanze di Pantigliate), non esiste alcuna minaccia. Tutto ciò, «grazie all’impegno di Palazzo Isimbardi e l'attenzione di un'istituzione che ha idee, è attenta alle problematiche del territorio e segue la realizzazione delle opere pubbliche in tutti gli aspetti e in ogni fase di esecuzione».
Tutto a posto, allora, se non fosse che nello stesso momento in cui in Provincia si esultava, in Regione le cose non sembravano così chiare: il consigliere regionale Arianna Cavicchioli aveva infatti depositato una interrogazione con risposta in Commissione, in cui chiedeva chiarimenti sulla  «Richiesta avanzata dalla Società Cave Grondone; quale sia lo stato istruttorio delle domande sino ad ora avanzate; se nel frattempo siano intervenute altre richieste riguardanti la ricollocazione dell’ATE g35 del Piano Cave della Provincia di Milano; quale sarà l’iter che seguiranno le richieste presentate e la tempistica; se vi siano condizioni ostative per il proseguo dei procedimenti in atto».
Interrogata sulla presa di posizione della Provincia, la consigliera ha esposto la sua meraviglia, in quanto il giorno 20 gennaio la risposta data dall’assessore regionale Marcello Raimondi, sottosegretario alla Presidenza della Regione, era di altro tenore: nel documento di risposta stilato, dove vengono esposti i vari capitoli di questa pratica, fra cui il netto rifiuto da parte degli abitanti di Settala, ha dichiarato la necessità di aprire un tavolo di discussione con tutte le parti interessate: Pantigliate, Parco Sud, Settala, Provincia, privati. Raimondi ha inoltre ricordato che un eventuale parere ostativo da parte del Parco Sud non sarebbe comunque vincolante.
«Sono sorpresa – ha dichiarato Cavicchioli – che la Provincia abbia assunto questa presa di posizione senza prima informare la Regione».
Palla al centro, insomma: vedremo chi sarà a “segnare il prossimo gol” sulla vicenda.

Valeria Giacomello