Paullo alza la voce: «Rischiamo la vita per aspettare l’autobus e rivogliamo le corse nei festivi»

La manifestazione di protesta organizzata a Paullo dal “Comitato dei pendolari in lotta” ha visto la partecipazione di molti sindaci del territorio da Lucente, Bianchi e Lorenzini, a Molinari e Veneziano che parlano di una: «Situazione inconcepibile nel 2018»

Scatti della manifestazione tenutasi a Paullo

Scatti della manifestazione tenutasi a Paullo

PAULLO - Raggiungere il centro di Milano (soprattutto nei fine settimana) è più agevole per chi abita a Como, piuttosto per chi abita a pochi chilometri dal capoluogo lombardo. Esistono infatti centri abitati in provincia di Milano, nei quali ad esempio sono state soppresse le corse degli autobus nei giorni festivi, e tra queste si annovera Paullo. Potrà sembrare follia considerando che ci troviamo nel 2018, ma è tutto vero. Non bastava il fatto che il sud est non possa ancora contare su una rete ferroviaria o sull’ormai insperato prolungamento della linea 3 della metropolitana, pochi mesi fa è addirittura giunta la decisione di eliminare molte corse dei pullman, comprese quelle domenicali. 

Autoguidovie sarebbe stata costretta a procedere in tal senso a causa di molti tagli al budget, ma le ripercussioni di questa disposizione si sono abbattute sempre e solo sulle solite persone, e su un territorio già emarginato. Infatti sono state totalmente ignorate le esigenze dei pendolari che lavorano tutta la settimana, domenica compresa, degli studenti e di coloro che necessitano per forza maggiore di un mezzo pubblico per potersi spostare liberamente. 

Gli anni si susseguono ma i servizi retrocedono, tra bus che saltano le fermate e che passano una volta all’ora o mai puntuali. Quella di Autoguidovie è stata una scelta davvero infelice, che ha scatenato la decisa protesta di molti cittadini. Per tale motivo il “Comitato dei pendolari in lotta” ha organizzato una partecipata manifestazione tenutasi proprio a Paullo lo scorso 4 febbraio, per mettere in luce il disagio a cui i paullesi (e non solo) sono sottoposti. 

Che cosa ha comportato il taglio delle corse domenicali? Come si può raggiungere Milano da Paullo? La risposta evidenzierà un’ulteriore problematica in materia di sicurezza. Poniamo il caso che sia domenica, e un paullese senza auto o patente debba recarsi nel capoluogo meneghino. Una volta sarebbe bastato attendere l’autobus diretto a San Donato Milanese, che sostava in piazza della Libertà, ora invece, il cittadino è costretto a camminare per chilometri, raggiungendo l’unica fermata attiva nelle vicinanze, che si trova proprio lungo il ciglio della strada 415 (nota come Paullese), precisamente in prossimità del semaforo verso Conterico, dove passa la z412: «Non vi sono marciapiedi, né illuminazione, né una pensilina – spiegano all’unisono i cittadini – rischiamo letteralmente la vita. Paghiamo già un lauto abbonamento, e per un servizio di cui dovremmo disporre di diritto, ma che nella realtà dei fatti non ci viene offerto. Alcuni arrivano a chiamare un taxi per non tardare, ma non tutti possono permetterselo. Gli altri si devono armare di pazienza, e aspettare il bus qui sul ciglio della carreggiata...si vede che la nostra incolumità non rappresenta una priorità, al pari dei nostri diritti in termini di mobilità e trasporti». 

Tra i tanti presenti alla marcia di protesta partita dal centro di Paullo, hanno figurato molti Sindaci del territorio: Federico Lorenzini (Paullo) Franco Lucente (Tribiano) Claudio Veneziano (Pantigliate) Paolo Bianchi (Mediglia) Caterina Molinari (Peschiera Borromeo) e il vicesindaco di San Donato Gianfranco Ginelli. 
Lo stesso primo cittadino e candidato alle Regionali Lucente ha poi sottolineato: «Questa è una battaglia che non ha colore politico, e lo dimostra la presenza di diversi rappresentanti provenienti dall’area del sud est Milano. È assurdo che si verifichino simili disagi nel 2018. Da sempre sono in prima linea nel richiedere un miglioramento del servizio di trasporto pubblico nella zona, basti guardare alle manifestazioni realizzate dal comitato C6 di San Donato, e continuerò a farlo finché le nostre richieste non verranno accolte, perché - conclude - essere costretti a prendere un taxi per recarsi al lavoro o rischiare la vita per attendere un bus, è semplicemente inconcepibile». 
Parole condivise da tutti, proprio perché certe questioni riguardano l'intera cittadinanza, nessuno escluso, e proprio per il suddetto motivo non possono essere supportate da una sola parte politica, bensì unitamente, come avvenuto domenica 4 febbraio. 


Stefania Accosa

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