Paullo, parla il Sindaco: «Daniela e Maria Luisa le abbiamo aiutate in tutti i modi»

Il sindaco Federico Lorenzini spiega di conoscere molto bene la situazione delle due donne decidendo di fare chiarezza sulle accuse mosse nei suoi confronti, e specifica che non ci sono alloggi disponibili

Il sindaco di Paullo Federico Lorenzini

Il sindaco di Paullo Federico Lorenzini

«Devo rispettare la graduatoria Aler altrimenti sarebbe abuso d’ufficio»

Paullo, il Sindaco Federico Lorenzini ha deciso di fare chiarezza sulla questione riguardante le cittadine Maria Luisa R. e Daniela P., le quali avevano raccontato di essersi sentite abbandonate dall’Amministrazione. Maria Luisa vive in auto da un anno e mezzo, mentre per Daniela domani scatterà lo sfratto esecutivo, quindi lei insieme ai figli, al marito e alla madre, dovranno cercare un’alternativa. Due storie diverse ma che racchiudono in sé un dramma purtroppo diffuso in Italia: mentre la prima può contare solo sui 400 euro della mobilità, il marito della seconda ora ha un contratto a tempo indeterminato, mentre la madre ha una pensione. Per la famiglia di Daniela la difficoltà risiedeva nel riuscire a trovare un’agenzia disposta ad affitare loro una casa. Maria Luisa ha affermato di non essere mai stata calcolata dal Sindaco e che non vi fossero soluzioni, il tutto negato dallo stesso: «Ho incontrato spesso Maria – spiega Federico Lorenzini – e anche le sue due figlie maggiori, quindi il suo caso lo conosco benissimo a dispetto di ciò che dice. Sono a conoscenza di problematiche sue personali che però non posso rivelare, purtroppo ha avuto una storia difficile alle spalle, ed è molto “volubile”, ma abbiamo sempre cercato di andarle incontro. Una delle nostre soluzioni proponeva di divenire accompagnatrice-badante della madre, così da vivere nell’appartamento in suo possesso alle popolari, ma ha rifiutato. Quando le proponiamo alternative non vengono accettate». 

Per il nucleo famigliare di Daniela P. invece, la questione cambia notevolmente, e il Sindaco ha anche rivelato di aver ricevuto insulti nei propri confronti via social: «Nel suo caso – continua Lorenzini – al momento c’è un reddito e una pensione, che possono garantire il pagamento di un affitto di massimo 500 euro. Li abbiamo sempre aiutati, abbiamo anche cercato di posticipare lo sfratto, ma la proprietà ha detto che era stanca di rimandare, asserendo di aver svolto “beneficienza per quattro anni” dato che non pagavano, arrivando così allo sfratto esecutivo. In Comune vi è addirittura una delibera bloccata destinata al suo nucleo familiare, che prevedere l’anticipo di tre mensilità qualora trovasse un appartamento in affitto. So che sta facendo fatica – prosegue il Sindaco - a trovare un’agenzia disposta a far firmare un contratto, ma d’altronde era prevedibile essendo recidiva (questo sarebbe il secondo sfratto). Stiamo facendo di tutto per trovare soluzioni, ma non vi sono alloggi disponibili. Non possiamo far uscire di casa qualcuno per dare a loro il suo appartamento. Dato che i mezzi da tempo ci sono nuovamente, non si può pretendere di avere una casa gratis, ci sono delle normative da rispettare. Nel caso in cui dopo lo sfratto esecutivo non trovasse un’abitazione o ospitalità (e può contare su rete di parentela) la legge prevede che il Comune garantisca la tutela dei minori». 

Com’è la situazione alloggi popolari? «Il bando – conclude il Sindaco - è ancora aperto, ma le richieste sono superiori alla disponibilità. Ovviamente qualora vi fosse stato un alloggio comunale disponibile glielo avrei assegnato, ma anche in quel caso bisogna avere determinati requisiti: Inoltre non posso assegnare case senza rispettare la graduatoria Aler (alloggi regionali) altrimenti farei abuso d’ufficio, e devo applicare le regole esistenti. Ma ci tengo a ribadire che cerchiamo sempre di aiutare i nostri cittadini e cittadine, e anche nei suddetti casi lo abbiamo fatto». 

Stefania Accosa