“Impossibile continuare con l’Udc Falletta ha fatto la scelta giusta”


Così si è espresso Roberto Mongini, ex presidente milanese dell’Udc, fuoriuscito la scorsa settimana dal partito di Casini per entrare nel Popolo della Libertà. Un percorso parallelo a quello del candidato sindaco peschierese del centrodestra e di altri dirigenti lombardi dell’Udc, che hanno scelto di schierarsi con PdL e Lega, non condividendo la linea politica imposta da Roma.
“L’Udc si è trovato in una situazione imbarazzante”, prosegue Mongini. “In Lombardia l’unità con gli altri partiti del centrodestra non è mai stata messa in discussione, quindi non si capisce perché non è stato dato il via libera per formare alleanze con quelli che ancora oggi sono compagni di coalizione. Si tratta di una direttiva fondamentalmente anomala e che mette a nudo un problema politico imbarazzante. L’input imposto da Casini sull’obbligo di presentare il partito da solo nelle province e nei comuni lombardi ha obbligato molti di noi a una scelta difficile, ma indispensabile per mantenere salda la nostra coerenza”.
L’ingresso di Falletta nel PdL non è quindi un episodio isolato. Lo stesso Guido Podestà, candidato del centrodestra alla Provincia di Milano, aveva annunciato nei giorni scorsi la richiesta di confluire nel PdL da parte di una cinquantina di dirigenti dell’Udc, tra cui, oltre a Mongini, anche Sergio Boschetti, coordinatore provinciale dell’Udc di Bergamo, che ha duramente criticato la posizione dell’ex partito con una lettera di dimissioni indirizzata al segretario nazionale Lorenzo Cesa.    
Roberto Mongini chiude con un augurio a Falletta in vista delle elezioni amministrative: “Con Antonio abbiamo condiviso un percorso comune che ci ha unito da un punto di vista umano oltre che politico. La sua è una candidatura autorevole e mi auguro che possa portare a una vittoria storica. Peschiera è una realtà rilevante e merita quella crescita che solo un sindaco di valore è in grado di assicurare”.