Odori nauseanti da un appartamento di Peschiera: era la casa dell’avvocatessa trovata decapitata in Svizzera

Dopo la morte della donna, i cibi conservati in frigorifero sono andati a male

Corinne Schütterle

Corinne Schütterle L'avvocatessa mancava da casa dallo scorso giugno

È stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco per risolvere un problema di odori nauseabondi provenienti da un appartamento di Peschiera, in un condominio di via Umbria. Nei giorni scorsi, alcuni residenti avevano avvertito un acre olezzo provenire dall’abitazione dove risiedeva Corinne Schütterle, l’avvocatessa tedesca 47enne ritrovata cadavere lo scorso luglio in Svizzera. Poiché la porta d’ingresso era chiusa a chiave, i vigili del fuoco hanno dovuto servirsi dell’autoscala per accedere all’interno dell’appartamento, dove hanno subito individuato la ragione di quell’odore insopportabile. All’interno del frigorifero, che era privo di corrente elettrica verosimilmente a causa di un blackout, gli alimenti avevano iniziato a decomporsi, saturando l’aria. L’appartamento risultava infatti chiuso e disabitato da giugno, quando cioè la donna si era recata in vacanza in Svizzera e non aveva più fatto ritorno. Sulla sorte di Corinne Schütterle, il cui corpo era stato rinvenuto decapitato alla fine di luglio, permangono ancora alcuni punti interrogativi. Secondo le indagini condotte dagli inquirenti elvetici, la donna si sarebbe procurata una lesione ad una gamba durante un’escursione, finendo per morire tragicamente di stenti. Sul cadavere si sarebbero poi avventati alcuni animali selvatici, che l’avrebbero quindi dilaniato. Nei giorni precedenti il decesso, però, l’avvocatessa aveva confessato di temere per la sua vita, sebbene gli inquirenti non siano mai riusciti a motivare quei sospetti.
Redazione Web