Perseguita una minorenne su Facebook: denunciato 61enne di Peschiera

L’uomo, un amico di famiglia, si era invaghito della giovane e per mesi l’ha inondata di messaggi, aprendo continuamente profili falsi quando lei lo bloccava. Addirittura la seguiva in strada

Per lui una misura restrittiva del Tribunale

Si è finalmente concluso l’incubo ad occhi aperti che una 16enne di Peschiera stava vivendo da diversi mesi, a causa delle pesanti attenzioni di un ex guardia giurata di 61 anni. I carabinieri peschieresi, infatti, nei giorni scorsi si sono presentati presso il suo domicilio per notificargli una denuncia per molestie e stalking, oltre a un’ingiunzione restrittiva del Tribunale che gli vieta di avvicinare o anche solo contattare la ragazza, pena l’arresto. Il calvario della minorenne è iniziato nei mesi scorsi quando uno sconosciuto ammiratore, che si spacciava per un 30enne, l’ha contattata su Facebook. Dapprima i suoi messaggi sembravano dolci e innocui, ma ben presto si sono fatti sempre più spinti e fastidiosi. Il fatto più allarmante, però, era che il molestatore le scriveva dicendole esattamente cosa indossava e come portava i capelli, segno che, in qualche modo, lo sconosciuto la spiava senza farsi vedere. Addirittura, quando la giovane tentava di tagliare i ponti bloccando lo sgradito ammiratore, questi riallacciava i contatti aprendo profili fasulli. Alla fine i genitori della ragazzina si sono rivolti ai carabinieri i quali, dopo aver raccolto una serie di informazioni, hanno identificato lo stalker, scoprendo che questi era un amico di famiglia che si era invaghito della ragazzina. Così, lo scorso ottobre, i militari si sono presentati a casa del 61enne per un richiamo formale e questi, ammesse le sue responsabilità, ha assicurato che avrebbe smesso di dare il tormento alla 16enne. Nonostante le dichiarazioni di facciata, però, dopo poco le molestie sono riprese con ancor più intensità. I carabinieri, però, che nel mentre non avevano mai smesso di tenere l’uomo sotto controllo, nei giorni scorsi sono tornati a fargli visita, questa volta con l’ingiunzione del tribunale. A quanto pare, in base a quanto accertato dai militari peschieresi, il 61enne, sebbene non abbia mai toccato la sua vittima, era solito seguirla e spiare tutti i suoi movimenti, anche appostandosi sotto casa, per poi inondarla di messaggi sia su Facebook che sul cellulare.
Redazione Web