Pierpaolo Garibaldi e il “presepe della pace”, che unisce idealmente israeliani e palestinesi

Pierpaolo Garibaldi ha deciso di creare un presepe che ha come oggetto la questione critica tra palestinesi ed israeliani.


Pierpaolo Garibaldi, toscano, pensionato ed ex ricercatore all'Eni, da più di quarant'anni, nel periodo delle festività natalizie, esprime la sua creatività dando luogo a un presepe molto particolare e articolato all'interno del giardino della sua abitazione, ogni anno ispirato a tematiche differenti. Oggetto delle sue creazioni sono statue in resina resistenti alle più impervie condizioni atmosferiche. Quest'anno, per soddisfare una passione che lo insegue fin da bambino, ha deciso di creare un presepe diverso, originale, ha voluto rappresentare la situazione critica tra palestinesi e israeliani. Si tratta di un'idea innovativa a cui nessuno fino a ora aveva mai pensato. «Ho creato un muro di separazione tra il villaggio dei palestinesi, povero, e il villaggio degli ebrei, più ricco» ci spiega Pierpaolo. «La capanna di Gesù bambino - continua - situata al confine tra i due villaggi, cerca di aprire una porta in questo muro con lo scopo di avvicinare gli abitanti delle due differenti etnie. Ho fatto in modo che la capanna non fosse rivolta né dalla parte dei palestinesi, né dalla parte degli ebrei, questo per sottolineare la mancanza di differenze tra le due culture. Bisogna smettere di dire chi ha ragione e chi ha torto, bisogna costruire il presente e il futuro su ideali di pace e uguaglianza. Mi piacerebbe - continua Pierpaolo - sollevare l'interesse di qualche palestinese e israeliano, renderli partecipi della mia iniziativa e fargli capire che è possibile distruggere questo muro dopo moltissimi anni». È un'idea affascinante quella di Pierpaolo che ha attirato e attirerà senza dubbio l'attenzione di molte persone. È riuscito a far ricordare un problema di rilevante importanza semplicemente con la sua passione e creatività. Si tratta prevalentemente di un'azione simbolica, la capanna che unisce due mondi distanti. Chissà se il suo presepe si rivelerà profetico e chissà che tipo di tematica tratterà l'anno prossimo... Per entrambe le risposte ci toccherà aspettare.
Giancarlo Capriglia