Rodano, anziani morti di stenti alla Rsa, la Procura di Milano contesta i maltrattamenti, otto indagati incastrati dalle telecamere nascoste

Le indagini condotte dai carabinieri della Tenenza di Pioltello e dal Nucleo Operativo Radiomobile di Cassano sono durate da luglio 2018 e febbraio 2019

Secondo quanto riporta il Corriere.it, otto persone sono indagate a vario titolo per maltrattamenti nei confronti di alcuni anziani ospiti di una Rsa a Rodano. La procura di Milano, coordinata dal pm Danilo Ceccarelli ha svolto le indagini da novembre del 2018 quando due operatrici socio-sanitarie della casa di riposo, avevano segnalato di essere vittime di mobbing da parte dell’infermiera caposala, indagata nel procedimento. Gli inquirenti hanno installato all’interno della residenza diverse telecamere e microfoni per le intercettazioni ambientali, grazie alle quali sono state individuate e responsabilità della direzione del Gruppo. Grazie alla testimonianza delle due operatrici si è fatto luce sulla morte di 6 anziani e sulla mancanza di cure adeguate per gli ospiti della Residenza. In pratica, secondo la Procura, gli anziani, in condizioni gravissime, erano affidati a personale scarso e non qualificato, tanto che alla fine, abbandonati a se stessi, morivano di fame e di sete. A notificare l’avviso di conclusione indagini questa mattina sono stati i carabinieri di Cassano d’Adda, nei confronti di due ex dirigenti, una dipendente amministrativa, quattro medici e una infermiera, solo uno di loro era ancora alle dipendenze della Rsa, gli altri non lavoravano più da tempo con «Sereni Orizzonti spa», Gruppo che ha base a Udine. Le indagini cominciate a luglio del 2018 sono state condotte dalla Tenenza di Pioltello e dal Nucleo Operativo Radiomobile di Cassano d’Adda (Milano). L'ex dirigenza della Rsa, avrebbe accettato troppi pazienti bisognosi di cure particolari in gravi condizioni di salute senza essere in grado di erogare i servizi necessari. I responsabili erano ben consapevoli dell’inadeguatezza delle risorse e delle capacità professionali del personale assunto, ma li avevano accettati comunque. Di notte spesso non c’era neanche il personale medico, dottori e infermieri, ma solo operatori sanitari. Le indagini durate fino al febbraio 2019, hanno consentito di contestare a vario titolo agli indagati episodi di maltrattamenti ai danni di 22 degenti, che non venivano curati e risultavano anche poco idratati e denutriti, poi morti quasi tutti all’interno della Rsa. Lo scenario preoccupante emerso nel corso delle indagini ha portato gli investigatori, in collaborazione con gli ispettori dell’Ats Città metropolitana di Milano, ad intervenire in alcuni casi a sostegno dei pazienti più critici, favorendo la ricollocazione di alcuni in ospedale. In seguito a quegli episodi, la  direzione del gruppo Sereni Orizzonti 1 spa cambiò la dirigenza della  Rsa di Rodano, adottando una nuova politica di assunzione e trattamento dei pazienti. Inoltre, alla direttrice sanitaria pro-tempore e alla caposala è stato contestato il reato di falso ideologico per aver falsificato le cartelle cliniche di due anziani ricoverati, poi morti nella struttura, registrando circostanze non vere, ossia omettendo che su un paziente era stata fatta una manovra di bronco-aspirazione che aveva portato al decesso. Nell’ottobre del 2019, il Gruppo di Udine era stato al centro di un’indagine della Guardia di Finanza del capoluogo del Friuli che aveva portato all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare ai danni di 8 persone, per il reato di «truffa aggravata».