5 anni fa moriva il piccolo Federico Barakat, ucciso dal padre durante un colloquio con gli assistenti sociali di San Donato. Oggi un convegno per sensibilizzare l'importanza della tutela dei minori in ambito protetto

Era il 25 febbraio del 2009 quando Federico Barakat, un bimbo di soli 9 anni, entrò negli uffici degli assistenti sociali di San Donato per un colloquio protetto con il padre, ma da lì non sarebbe più uscito.

L'uomo, l'egiziano 53enne Mohamed Barakat, approfittando di una momentanea assenza degli operatori, lo uccise con un colpo di pistola alla nuca, per poi togliersi la vita. La madre del bambino, l'italiana Antonella Penati, si era infatti rivolta alle istituzioni dopo che il marito aveva iniziato ad assumere atteggiamenti violenti e vessatori, che l'avevano spinta a lasciarlo. Erano stati proprio i servizi sociali a suggerire che la donna acconsentisse all'uomo di vedere il bambino durante incontri protetti, ma proprio in questo contesto Federico ha trovato la morte, vittima della follia omicida del padre. Gli assistenti sociali di San Donato erano poi successivamente stati rinviati a giudizio per concorso colposo in omicidio. Quest'oggi, a 5 anni esatti dalla tragedia, presso Palazzo Sormani a Milano (via Francesco Sforza 7, ore 10:00-18:00) è in corso il convegno “La tutela del minore in ambito protetto”. Oltre che commemorare Federico, l'appuntamento vuole sollecitare maggiore responsabilità e tutela nei confronti dei bambini nella stessa situazione dello sfortunato bambino.

Redazione Web