Soluzioni aperte sulla Campagnetta

 “Da più parti ho colto una particolare sensibilità in relazione al futuro della Campagnetta”, ha riferito Dompè, “ma al di là delle gratuite strumentazioni politiche, voglio che sia chiaro che la Giunta non ha ancora valutato le proposte formulate dalla proprietà. Siamo coscienti della necessità di uno sbocco in fondo alla via. Tuttavia, al momento, all’area di via Di Vittorio, non è stata ancora adottata nessuna scelta”.
Dichiarazioni mirate a porre un freno sull’argomento, ma che indirettamente rilanciano l’ipotesi di un piano di lottizzazione che potrebbe inserirsi all’interno di una riqualificazione complessiva di via Di Vittorio. Non per niente, Dompè non glissa affatto sull’argomento case: “Di certo, vogliamo dare una risposta alla necessità di edilizia agevolata a favore dei giovani della città, come è indicato nel nostro programma di governo”.
Una via Di Vittorio aperta sui due lati e con un buon numero di condomini in più? Per ora è solo un’ipotesi. Senz’altro, nel quartiere rischiano di convergere in contemporanea diverse esigenze: una maggiore sicurezza pubblica, il miglioramento della viabilità e delle aree di sosta, e non ultima quella di fornire nuovi alloggi a prezzi non esorbitanti, qualità purtroppo sempre più rara nel panorama immobiliare sandonatese.
La città non ha assistito nell’ultimo decennio a uno sviluppo edilizio particolarmente ampio. Questo da un lato ha consentito di evitare le speculazioni e preservare il territorio; dall’altro ha determinato un aumento smisurato del costo delle abitazioni, dilatando la forbice tra richiesta e offerta di alloggi. Ecco perché la Campagnetta potrebbe essere la chiave per dare a via Di Vittorio una nuova configurazione urbana, cercando di far collimare – cosa non facile – esigenze ed equilibri trasversali.