Una vita da infiltrato. Il giornalista Giorgio Sturlese Tosi ospite a Cascina Roma

Il giornalista Giorgio Sturlese Tosi ha incontrato i cittadini per spiegare come è nato il suo saggio "Una vita da infiltrato", unico testo pubblicato in Italia su questo argomento. Sturlese, ex poliziotto diventato giornalista, ha presentato il suo saggio martedì sera a Cascina Roma, davanti a una platea di sandonatesi appassionati all'argomento.

Cinque le storie vere raccontate nel libro, scritte nero su bianco per spiegare il mestiere di quelle persone - proprio come ha fatto Sturlese - che scelgono in nome della giustizia di infiltrarsi in situazioni rischiose, per incastrare i responsabili di crimini e violenze. Uomini e donne che vivono per lungo tempo accanto a malavitosi senza mai farsi scoprire. Tra equivoci, aerei, stanze lussuose in hotel a cinque stelle, night e giri di droga queste forze dell’ordine vivono una doppia esistenza lontane dai loro affetti.

Tra le storie narrate da Tosi, anche la vicenda di un uomo che per molti mesi si è infiltrato in un campo rom per cercare di individuare i componenti di una banda di stupratori. Un libro per raccontare la vita di persone che rischiano di morire ogni giorno e che si trovano a raccogliere le confidenze e le problematiche di altri uomini, che vivono situazioni ad alto rischio dall’altra parte della cronaca, e che hanno famiglie e bambini a cui badare, perennemente preoccupate per il loro duro mestiere. «La difficoltà maggiore - spiega Sturlese - è stata quella di trovare i protagonisti delle testimonianze che ho raccolto. È stato complesso poterli incontrare». Un saggio che ha richiesto quasi un anno e mezzo di ricerche.

Alessandra Moscheri