Alessandro Lorenzano traccia un bilancio dei suoi primi sei mesi da Sindaco di San Giuliano Milanese

Un “riformismo spinto”: con questo termine Alessandro Lorenzano ha descritto l’azione della Giunta da lui guidata, a compimento del sesto mese di governo della città dopo le scorse elezioni primaverili.

Alla luce di questa circostanza, Lorenzano ha tracciato con la stampa un bilancio dell’azione amministrativa della sua squadra, sostenendo di aver «ribaltato tutto ciò che non andava e aver mantenuto ciò che andava, nell’ottica di una buona amministrazione delle risorse pubbliche».

L’apporto dell’assessorato alle Politiche per la Casa è stato il primo elemento analizzato da Lorenzano, il quale ha sottolineato come si sia affrontata la problematica degli alloggi popolari, portando i funzionari di Aler sul territorio e ottenendo lo stanziamento di 1 milione di euro per interventi di manutenzione straordinaria.

Riguardo invece al comparto sicurezza, è stata rimarcata l’assunzione di due nuovi elementi nelle fila della Polizia locale, la deliberazione per l’installazione di telecamere intelligenti per gli incroci pericolosi e l’introduzione dello sportello mobile della Polizia Locale all’interno dei quartieri, pensato per ascoltare le problematiche dei sangiulianesi direttamente dalla loro voce.

Proprio quello dei rapporti con la cittadinanza è stato un altro “cavallo di battaglia” della Giunta Lorenzano, che ha varato il progetto dell’ ”Amministrazione in città”, il cui primo appuntamento si è tenuto lo scorso 15 dicembre a Sesto Ulteriano.

Il Primo Cittadino ha poi evidenziato come siano stati avviati gli iter per l’attuazione di importanti opere pubbliche, che nel 2012 vedranno partire interventi straordinari ai plessi scolastici e l’investimento di circa 950mila euro per la manutenzione stradale.

In materia di bilancio e finanze, a seguito dell’adeguamento dell’addizionale Irpef dettata dai tagli agli Enti locali, Lorenzano ha tuttavia annunciato la futura istituzione di provvedimenti a tutela delle fasce più deboli della popolazione.

Così anche le politiche culturali che hanno avuto una direzione improntata al confronto con le realtà etniche presenti sul territorio sangiulianese, in particolare quella araba, e soprattutto un investimento sulle politiche giovanili, come testimoniato ad esempio dall’approvazione del Piano di Diritto allo Studio.

Alessandro Garlaschi