Incendi in due cantieri a San Giuliano Milanese a scopo di estorsione: tre condanne

I fatti risalgono al 2019. Le indagini hanno escluso sia la matrice mafiosa sia legami della vittima con attività del crimine organizzato

Uno dei camion distrutti nell'attentato del 27 maggio 2019

Uno dei camion distrutti nell'attentato del 27 maggio 2019

Lunedì 25 marzo il Tribunale di Lodi ha emesso tre condanne in primo grado per i due incendi avvenuti il 27 maggio e il 4 giugno 2019 nei cantieri di via Trieste e via Gogol, danneggiando un'impresa edile a San Giuliano Milanese, e per un tentativo di estorsione di 150mila euro contro il suo proprietario. Durante gli incendi, un camion è stato distrutto, un altro gravemente danneggiato, e un container usato come ufficio, contenente attrezzature e documenti, è andato in fiamme. Un uomo di 42 anni, già condannato per reati legati agli stupefacenti e residente a Busto Arsizio, è stato condannato a due anni e mezzo di reclusione per tentata estorsione. Due uomini di 55 e 51 anni, entrambi originari di Gela ma residenti rispettivamente a San Donato Milanese e Melegnano, sono stati condannati a 5 anni di reclusione per incendio doloso. Tutti e tre lavoravano come muratori. Durante le indagini, il DNA e le impronte di due sospettati sono stati trovati tra i reperti recuperati dopo gli incendi. La richiesta di estorsione, fatta presso la sede legale dell'impresa di costruzioni, è avvenuta prima degli incendi e ha seguito un precedente incendio negli stessi uffici, del quale non sono stati identificati i colpevoli. La richiesta estorsiva sarebbe stata accompagnata dalla frase "me manna a Stidda". Nonostante ciò, le indagini della Procura di Lodi hanno escluso legami con la mafia e non hanno trovato prove di connessioni tra il costruttore e la criminalità organizzata. Secondo l'accusa, il movente più probabile sarebbe stato una richiesta di aiuto finanziario da parte di un altro imprenditore edile, che non è stata ascoltata. Tuttavia, a causa della mancanza di prove sufficienti, né questo imprenditore né i soggetti che potrebbero aver agito come tramite tra lui e i presunti autori dei reati sono stati perseguiti.