Investiti dal treno a San Giuliano: le vittime sono due giovani nordafricani

Il primo è già stato identificato, mentre per il secondo sono ancora in corso accertamenti. I due stavano camminando all’interno della galleria artificiale poco distante dalla stazione, spesso luogo di bivacchi

Castelgrande: «Spesso in zona ci sono persone non autorizzate, nonostante i controlli»

Sono due ragazzi maghrebini le vittime dell’incidente ferroviario verificatosi nella mattinata di domenica 8 luglio a San Giuliano, a circa 500 metri dalla stazione ferroviaria. L’unica persona al momento identificata con certezza è il 27enne A.A., in Italia da anni, con regolare permesso di soggiorno e senza precedenti. La seconda vittima è con ogni probabilità un connazionale del 27enne, ma le sue generalità devono essere ancora definitivamente accertate. 

In base a quanto ricostruito sin’ora dai carabinieri e dalla Polfer, la coppia stava camminando lungo i binari all’interno della galleria artificiale in direzione dello scalo ferroviario, poco prima delle 9. Proprio in quel frangente, è sopraggiunto il convoglio della linea Milano-Mantova, il cui macchinista non ha potuto fare nulla per evitare l’impatto, travolgendo mortalmente i ragazzi che sono deceduti praticamente sul colpo. L’ipotesi è che i due avessero trascorso la notte proprio all’interno della galleria che, a quanto pare, è spesso terreno di frequentazioni non autorizzate. 

«Siamo a conoscenza del problema – afferma l’assessore alla sicurezza, Daniele Castelgrande, subito accorso sul luogo della tragedia – ed abbiamo più volte segnalato ad Rfi la presenza di persone non autorizzate lungo la massicciata ferroviaria, ma il problema non è purtroppo di facile soluzione. Nonostante tutti i controlli che noi eseguiamo come Comune, le segnalazioni di persone che camminano lungo i binari si ripetono. A più riprese abbiamo trovato anche la recinzione tagliata. Sappiamo poi che le gallerie di servizio vengono utilizzate come ricovero per la notte». 

Non da ultimo, le zone più isolate della linea ferroviaria sono da tempo divenute zone predilette da spacciatori e consumatori, molti dei quali “in fuga” dalla zona di Rogoredo, che vi si ritrovano per consumare i loro scambi lontano da occhi indiscreti.
Redazione Web

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