San Giuliano: il sottopasso Ikea è stato finalmente liberato dall’acqua

Le pompe idrauliche hanno lavorato giorno e notte per 5 giorni consecutivi. Presto al via le verifiche per accertare le cause effettive dei continui allagamenti

Nell’acqua trovati gamberi e tartarughe

Le operazioni di drenaggio dell’acqua dal sottopasso Ikea a Sesto Ulteriano sono ultimate e il manufatto è stato finalmente liberato dal “lago” che da quattro anni ne impediva l’entrata in funzione. I lavori sono proseguiti ininterrottamente per cinque giorni e cinque notti, nel corso delle quali potenti pompe idrauliche hanno aspirato tutta l’acqua presente ed hanno liberato la struttura, costruita quattro anni fa da Ikea ma di fatto mai utilizzata. Le operazioni compiute sono state totalmente a carico di Obi, colosso teutonico del bricolage, che entro il prossimo autunno aprirà un nuovo punto vendita proprio nel comparto commerciale di Sesto Ulteriano, non lontano da Ikea. Ora che lo svuotamento è stato ultimato, nei prossimi giorni saranno avviate tutte le verifiche tecniche del caso atte a rilevare con precisione le cause dei continui allagamenti del sottopasso, che negli anni hanno impedito l’apertura al traffico. In base ai primi rilievi effettuati al termine delle operazioni di drenaggio dell’acqua, pare che non sussistano problematiche relativamente all’impermeabilizzazione delle pareti del manufatto, né tantomeno al sistema di pompe idrauliche installate per drenare l’acqua piovana. Per questi motivi si ipotizza che ad allagare continuamente il sottopasso sia stata la falda acquifera sottostante, ma certezze definitive giungeranno solo al termine delle analisi tecniche previste a breve. Dai medesimi rilievi ci si aspettano risposte anche in merito agli interventi da effettuare affinché la struttura non si allaghi più e, conseguentemente, alle possibili tempistiche di apertura al traffico veicolare. Durante le operazioni di prosciugamento dell’acqua sono state persino ritrovate alcune specie animali che avevano fatto del sottopasso Ikea il loro nuovo habitat, vale a dire tartarughe e gamberi d’acqua dolce, che sono stati spostati nelle rogge vicine.
Redazione Web