Travolte dal trattore in un campo di mais a San Giuliano: secondo le perizie l’agricoltore non ha colpe

Il 28enne che stava conducendo il mezzo agricolo per l’irrorazione di insetticida non avrebbe potuto in alcun modo vedere Sara El Jaafari e Hanan Nekhla, ancora addormentate dopo la nottata trascorsa nei campi

Le forze dell'ordine sul luogo del ritrovamento delle due giovani

Le forze dell'ordine sul luogo del ritrovamento delle due giovani

La difesa del bracciante 28enne di Lacchiarella che, con il suo mezzo agricolo, aveva travolto e ucciso Hanan Nekhla e Sara El Jaafari, le amiche marocchine trovate morte in un campo di mais al confine tra San Giuliano Milanese e Locate Triulzi, è pronta a chiederne il proscioglimento. Le perizie cinematiche svolte sul grosso trattore utilizzato per irrorare le coltivazioni di medicinali, infatti, hanno dimostrato che il giovane operatore non avrebbe potuto in alcun modo vedere né sentire le ragazze, ancora addormentate tra il granturco nel terreno agricolo ai lati della Tangenziale Ovest. L’accusa di duplice omicidio colposo formulata a suo carico, quindi, potrebbe presto cadere. L'allarme era scattato nella mattinata di venerdì 2 luglio scorso, con una chiamata al 112: una donna al telefono, parlando in arabo, aveva detto che lei e la sua amica si trovavano in un campo di mais ed erano state investite da un trattore, che lei era rimasta ferita (spirando poco dopo) e che l'altra donna era morta. I corpi esanimi erano stati rinvenuti solo nella serata di sabato 3 luglio. Secondo le ricostruzioni investigative Hanan e Sara avevano trascorso la notte a bere, ascoltare musica e consumare stupefacenti assieme ad altre persone. Nei giorni successivi i Carabinieri avevano prima rintracciato un marocchino 35enne ed un connazionale 21enne, che si ritiene fossero nel campo con le due donne, e poi un altro nordafricano e una donna dell’Est Europa, tutti denunciati per omissione di soccorso.

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