"BICIfestazione" per ricordare Hilda, la ciclista travolta dal tir alla rotatoria di San Felice

"BICIfestazione Basta morti in strada": una quarantina di persone da Segrate, domenica 12, sono scese in bici dal ponte degli specchietti per dirigersi sul luogo dell'incidente nei pressi della rotatoria di San Felice. Un minuto di silenzio, un mazzo di fiori per ricordare Hilda, la signora che pochi giorni fa ha perso la vita travolta da un tir mentre rientrava a casa in bicicletta.

Una quarantina di persone da Segrate, nel pomeriggio di domenica 12, sono scese in bici dal ponte degli specchietti per dirigersi sul luogo dell'incidente avvenuto lunedì scorso nei pressi della rotatoria di San Felice. Un minuto di silenzio e di raccoglimento, un mazzo di fiori per ricordare Hilda, la signora che pochi giorni fa ha perso la vita travolta da un tir mentre rientrava a casa in bicicletta. Quella strada Hilda, 63enne di nazionalità argentina, la faceva da dieci anni. Tutte le mattine, infatti, si recava da Limito a San Felice per prestare servizio da una signora anziana, sola, ancora sotto shock per la perdita. «Per lei era come una figlia - hanno raccontato i parenti di Hilda, presenti sul luogo della manifestazione in sua memoria. Nonostante il nostro dolore, siamo stati a trovarla per darle conforto, le abbiamo portato da mangiare, come faceva Hilda. Sappiamo quanto bene si volessero, d'altra parte lei era una persona speciale e non si poteva non amarla». Ancora increduli, disperati, il marito e il figlio si domandano come possa essere accaduto e cercano risposte o qualche informazione da chi, quel giorno, per caso si trovava sul posto. «E' incredibile che in un paese civile si possa ancora morire così», commenta con il magone una rappresentante di Segrate ciclabile, l'associazione che ha organizzato la “BICIfestazione Basta morti in strada” - un titolo forte e chiaro – proprio «perché cresca la sensibilità verso un modello di mobilità che non perda di vista le persone e i soggetti più deboli». Sull'esatta dinamica dell'incidente non si sa ancora niente. Una cosa è certa e chi era presente alla manifestazione, l'ha visto con i propri occhi. A quell'incrocio sono in pochi a rallentare o a fermarsi. Nonostante la segnaletica, che indica l'obbligo di dare la precedenza, sia ben visibile. E non solo. All'occhio attento di chi abitualmente imbocca quella rotatoria, non è sicuramente sfuggito il fatto la maggior parte delle persone - studenti e dipendenti delle aziende che utilizzano il passante - continua ad attraversare, ignorando la passerella ciclo pedonale realizzata all'altezza di Tregarezzo, come si faceva un tempo anche se il rondò è oggi privo di un attraversamento pedonale e ciclabile. Giusto o sbagliato che sia, questa è la situazione. E non si può non prenderne atto.
Cristiana Pisani