Grande partecipazione al corteo per rendere pubblico il San Raffaele

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Struttura che già riceve un finanziamento pubblico dalla Regione Lombardia. Il San Raffaele, infatti, funziona, per oltre il 90% con prestazioni sanitarie convenzionate con il Servizio Nazionale. Inoltre, molti fondi per la ricerca sono stati erogati dal Governo. Ieri, al corteo che è partito da via Olgettina ed è arrivato fino alla rotonda che incrocia la strada Padana Superiore, all’altezza di Cascina Gobba, hanno preso parte centinaia di lavoratori. «Apprendo dai media - dice Margherita Napoletano, sindacalista delegata USB RSU - le parole del presidente della Regione Lombardia Roberto Fomigoni. In caso di necessità non escluderebbe un intervento. Noto che – continua la Napoletano – c’è molta solidarietà da parte di persone e cittadini per questa manifestazione». L’agenda di chi si sta battendo per la struttura di via Turro, per i diritti dei lavoratori e per il futuro del S. Raffaele è fitta di impegni e incontri.

«Ci stiamo impegnando per salvare quei lavoratori che si occupano degli impianti di condizionamento – spiega la sindacalista -. Alcuni di loro, ora sono rimasti a casa, mentre alcuni elettricisti sono già stati riassorbiti da una ditta». Intanto gli appuntamenti non si arrestano. Giornate importanti saranno quelle dell’11 e 12 ottobre. I delegati sindacali, infatti, annunciano che martedì 11 si incontreranno per aggiornarsi sulla presentazione della domanda di concordato preventivo e nel pomeriggio si confronteranno con la Commissione Sanità della Zona 2, mentre mercoledì 12  presidieranno davanti al Tribunale.

Alessandra Moscheri