Linea diretta tra Segrate e Palazzo Chigi: due lettere sulla scuola al Premier Renzi in una sola settimana

Segrate, linea diretta con il Premier Matteo Renzi. Sulla scia delle dichiarazioni rilasciate in più occasioni dal neo Presidente del Consiglio - «la scuola è una delle priorità del mio governo» -, due lettere, in una sola settimana, sono partite da Segrate per Palazzo Chigi. La prima, una mail del sindaco Alessandrini in risposta all'appello di Renzi - un invito agli 8mila sindaci italiani a indicare un progetto di riqualificazione di un istituto scolastico cittadino - in cui chiede i fondi per costruirne addirittura uno nuovo.

«L'idea era in cantiere già da tempo – ha dichiarato Alessandrini –, ristrutturare a fondo le vecchie De Amicis e Modigliani (due scuole elementari segratesi) sarebbe impossibile perché gli edifici versano in pessime condizioni». La nuova elementare, come da progetto inviato, sorgerebbe a fianco della media Leopardi di via San Rocco e andrebbe a completare il polo scolastico “di eccellenza” di Segrate Centro riunendo tutte le scuole, dalla materna alle medie. Un progetto ambizioso: il costo dell'opera? Stimato in circa 6/7 milioni di euro.
E ora arriviamo alla seconda lettera spedita a Renzi.
Il dirigente scolastico Bonello, la vicaria Strignano in occasione delle Api dOro 2013. Dietro, Carluccio Schieppati, presidente di CdIQuella che, all'interno dei quartieri segratesi di San Felice e Novegro, sta facendo discutere da diversi giorni. Si tratta di una lettera, datata 11 marzo e indirizzata al Presidente del Consiglio - e per conoscenza al Ministro dell'Istruzione - firmata dal Presidente del Consiglio d'Istituto, Alessandra Carluccio Schieppati che, visti i tempi ristretti, ha ritenuto di dover convocare una seduta straordinaria del Consiglio invitando tutti i rappresentanti dei genitori a partecipare. A sostegno della lettera, il cui testo è stato approvato da tutti i presenti all'unanimità, una petizione con raccolta firme di genitori, nonni, insegnanti e residenti del quartiere - quasi 600, tra cui pare figuri anche quella del sindaco Alessandrini, arrivate via mail in meno di trenta ore - in cui si chiede che l'attuale vicepreside, la dottoressa Stefania Strignano, a tutti gli effetti oggi Dirigente (la firma del contratto risale allo scorso 10 marzo) possa restare alla guida della scuola del quartiere, cosa che potrebbe legittimamente avvenire, a prescindere dalla graduatoria, in quanto la legge prevede una certa discrezionalità.
Della lettera, pubblichiamo solo alcuni stralci, i più significativi. Questo l'inizio: «Illustrissimo Presidente del Consiglio, mi permetto di rivolgermi direttamente a Lei, in qualità di Presidente del Consiglio di Istituto, per rappresentarLe una delle tante storie di ordinaria burocrazia. Caso emblematico di ciò, la sorte che sembra dover toccare alla nostra scuola, l’Istituto Rosanna Galbusera, in Segrate». Più avanti, infatti, viene chiarito l'antefatto: «in sede scorrimento della graduatoria dei vincitori e della contestuale assegnazione delle 355 sedi in reggenza, la Direzione Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale lombardo, pur rientrando nella sua più ampia discrezionalità valutare all’occorrenza situazioni locali, provvedeva ad assegnare la Dottoressa Strignano a altra sede - per la precisione alla scuola Ungaretti di Melzo presso cui dovrebbe, secondo le ultime notizie, prendere servizio il prossimo 30 giugno -, in nulla rispettando quel principio di discrezionalità, volto a garantire la continuità, che se ha grande importanza nella didattica, non meno ne può avere nell’attività di direzione di un’istituzione complessa e delicata. E tale infatti risulta essere proprio il “Rosanna Galbusera”».
L'ingresso della scuola primaria dell'I.C.S. Rosanna Galbusera, San Felice- SegrateProsegue poi illustrandone le motivazioni: «insistendo il proprio bacino d’utenza su due quartieri totalmente differenti per condizioni socio-economiche, uno dei quali, la frazione di Novegro, alle porte di Milano, a alto tasso di complessità, registrando una presenza straniera di nuova o recente immigrazione, superiore al settantaquattro per cento». Più avanti si dice che la scuola in questione è «da oltre sette anni priva di Dirigente scolastica e dunque in regime di reggenza, fin da allora ha trovato nella Dottoressa Stefania Strignano una vicaria tanto appassionata e capace, da trasformarlo nel giro di pochi anni, in perfetta sintonia col Dirigente reggente, in una realtà all’avanguardia». E qui entra in gioco l’”ordinaria burocrazia” e la conseguente richiesta: «I genitori, i docenti, il personale amministrativo e ausiliario del “Rosanna Galbusera”, che io ufficialmente e istituzionalmente rappresento, nonché le Autorità del Comune di Segrate – così si spiegherebbe anche la firma di Alessandrini sulla petizione - , tutti, concordemente, auspicano che la Dottoressa Strignano, ora Dirigente a tutti gli effetti, sia messa nelle condizioni di continuare a svolgere la sua apprezzata opera presso il nostro Istituto. Ed è a Lei che fiduciosa mi rivolgo, perché in tal senso possa interporre i Suoi buoni uffici: Lei, che più che “rottamatore” di persone, mi piace pensarla come “rottamatore” di procedure ottusamente burocratiche e pratiche dirigistiche impersonali».
Coinvolta personalmente nella vicenda, la dottoressa Strignano ha preferito non rilasciare dichiarazioni in merito alla lettera e alla raccolta firme. Messa al corrente delle polemiche sollevate da parecchi genitori - che in alcuni casi si sono fatti trascinare in commenti forse non del tutto appropriati e non sempre educati - ha solo commentato: «Si tratta di una iniziativa partita dai genitori che mi fa chiaramente molto piacere e conferma il riconoscimento del lavoro da me svolto in questi sette anni con grande passione e impegno».
A confermare questo, anche la dichiarazione del sindaco Alessandrini, primo sostenitore della petizione a Renzi: «Nel momento in cui abbiamo saputo che la dottoressa Strignano aveva passato il concorso ed era diventata Preside, abbiamo subito sperato che si potesse mantenere la continuità in un Istituto così particolare come quello di San Felice e Novegro. Un Istituto che accomuna due realtà fortemente differenti da tutti i punti di vista, ma che proprio grazie al gran lavoro portato avanti dalla attuale Preside, la dottoressa Bonello, e dalla Strignano stessa può vantare una qualità della didattica assolutamente in linea con tutte le eccellenze segratesi. L'arrivo di un nuovo Dirigente, che comunque accoglieremmo con affetto e assoluta collaborazione, porterebbe un cambio totale delle figure di vertice dell'Istituto, dato che anche la Preside attuale dovrebbe lasciare per dedicarsi solo a Basiglio. La permanenza della dottoressa Strignano renderebbe invece più semplice la continuità e creerebbe meno impatto sull'utenza scolastica. Ci auguriamo, pur nel rispetto delle scelte del Ministero e dell'eventuale sostituto, che la dottoressa Strignano possa continuare nel suo grande compito qui a Segrate che, anche grazie a tutti i suoi collaboratori, ha reso possibili così grandi risultati».
L'ingresso della scuola secondaria di I grado di San Felice, sede di segreteria e presidenzaMa, come abbiamo accennato, non tutti la pensano allo stesso modo, sono tanti i genitori, infatti, che non hanno ritenuto opportuno firmare. Su oggi.it si è scatenato un acceso dibattito, un botta e risposta tra i convinti sostenitori e i contarti; alcuni hanno preferito esprimere le proprie perplessità in modo anonimo, altri si sono dichiarati apertamente. Riportiamo in parte alcuni commenti pubblicati: «Vale sempre il vecchio detto “non sempre è oro quel che luccica” - il commento di un insegnante della scuola -. Molte cose che riguardano questa scuola non sono ai più conosciute e non sono sempre cose meravigliose ( e vale sempre per tutte le situazioni ). C’è sotto molto contenzioso dovuto alla gestione proprio da parte della professionista in questione non particolarmente trasparente e democratica».
E ancora, un genitore scrive: «Le modalità con cui la petizione è stata organizzata e il tono stesso della lettera mi lasciano perplessa. La raccolta di firme, ai miei occhi, non ha l’aria di una spontanea iniziativa popolare bensì di un’orchestrazione dall’alto mirata a persuadere i genitori ignari. I protagonisti della vicenda (uscente ed entrante) hanno vinto un concorso e sono stati assegnati in base a logiche a noi ignote a determinate sedi scolastiche in base a un punteggio di graduatoria. Vorrei semplicemente fossero rispettate le norme di legge sugli iter concorsuali che, nel bene e nel male, ci sono imposte e che non si tentasse forzosamente di sovvertirle per favorire o affossare la carriera di qualcuno con metodi, per usare un eufemismo, poco ortodossi. Questa è esattamente l’Italia che ci fa disamorare».
L'ultimo, a conclusione: «Sono una insegnante, purtroppo faccio anch’io parte di quel cospicuo gruppo di insegnanti che ha firmato la petizione, spinta più dalle ipotetiche conseguenze negative dovute all’astensione che dalla reale convinzione di voler mantenere la dottoressa Strignano quale Dirigente Scolastica del nostro Istituto. Non trovo giusto che in un regime di democrazia si debba aver timore di esprimere le proprie opinioni».
Fiato sospeso ancora per pochi giorni, a breve la conclusione della vicenda.
Cristiana Pisani