L'intervento delle Forze dell'ordine per bloccare la raccolta firme contro la Lucchini-Artoni

Paolo Vanoli, coordinatore del comitato “Cittadini non sudditi”, gruppo che attualmente si sta occupando di raccogliere le firme per ottenere la delocalizzazione della Lucchini Artoni, è stato caldamente invitato dalla Polizia Locale di Segrate ad abbandonare la sua attività di raccolta firme, che si stava svolgendo sabato 22 ottobre davanti ai cancelli dell’area che ospitava la rassegna enogastronomica “Vini&Dintorni”

 

Paolo Vanoli, coordinatore del comitato “Cittadini non sudditi”, il gruppo che attualmente si sta occupando di raccogliere le firme per ottenere la delocalizzazione della Lucchini-Artoni, è stato caldamente invitato dalla Polizia Locale di Segrate ad abbandonare la sua attività di raccolta firme, che si stava svolgendo sabato 22 ottobre davanti ai cancelli dell’area che ospitava la manifestazione cittadina. Questo è quanto ci ha fatto sapere Vanoli, deciso ad andare in fondo alla vicenda. Alcuni membri del Comitato avevano deciso di sfruttare il “via vai” di gente che in genere si forma in queste occasioni, per raccogliere quante più firme possibili. Ma vediamo cosa è accaduto.

Venerdì scorso, Vanoli ha provveduto a protocollare la richiesta di partecipazione alla rassegna enogastronomica chiedendo, come previsto dal regolamento del Comune, il permesso di posizionare un banchetto per la sua attività di raccolta firme. Qualche ora più tardi, però, arriva il diniego da parte dell’Amministrazione: il permesso per questo tipo di attività va richiesto con venti giorni di preavviso. Guardando bene, però, Vanoli si accorge che l’ordinanza del Comune è stata redatta proprio il 21 ottobre, sicuramente dopo, secondo il pensiero del Coordinatore del Comitato, aver presentato la sua richiesta. Vanoli e un altro membro del gruppo, decidono allora di recarsi comunque alla manifestazione, senza banchetto per non poter essere accusati in nessun modo di occupare suolo pubblico.

Dopo circa quarantacinque minuti di attività, sopraggiunge sul posto una volante della Polizia Locale di Segrate. Gli agenti spiegano al coordinatore che, secondo un’ordinanza emanata a proposito, non è possibile effettuare alcuna raccolta firme. Dopo varie richieste da parte di Vanoli di visionare l’ordinanza in questione, e non solo di sentirla leggere come invece proponevano gli agenti della PL, uno dei tre vigili giunti sul posto decide di recarsi alla Centrale per avere ulteriori istruzioni. Tornato sul posto, il vigile ribadisce quanto detto in precedenza e invita Vanoli ad accomodarsi all’interno della volante.

Il Coordinatore, però, si rifiuta più volte di obbedire alle richieste dei vigili, perché secondo lui non valide. I vigili decidono allora di chiamare anche i Carabinieri, che, in seguito a un’estenuante battibecco, acconsentono a mostrare il testo dell’ordinanza a Vanoli.
«A quel punto – ha dichiarato Paolo Vanoli - pur rendendomi conto che l’ordinanza, che non era presente al mattino di venerdi sul sito del Comune e quindi fino a quel punto non aveva valore, la data della sua stesura era proprio di venerdi 21 ottobre 2011».

«Per non avere altri problemi - ha spiegato Vanoli - ho detto che me ne sarei andato via, ma che il tutto sarebbe stato inviato alla Procura della Repubblica». E proprio, ieri mattina, Vanoli ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica per i fatti avvenuti il 22 e, con le stesse modalità, anche domenica 23, ai danni di un altro membro del comitato.

Susanna Tosti