Lo spettro di una moschea a Milano è così spaventoso? L’esperienza di Segrate può confermare l’esatto contrario


Un esempio che ci è parso assolutamente virtuoso è quello della moschea di Segrate, costruita nel 1988, la prima in Italia completa di cupola e minareto. L’edificio si trova tra Milano Due e Lambrate ed è dotata del centro islamico e del cimitero. Abbiamo approfondito l’argomento con l’Imam della moschea di Segrate, Ali Abu Shwaima.

12 IMAMImam, come è avvenuto l’incontro con la comunità di Segrate?
Siamo radicati qui da più di venti anni. Abbiamo instaurato un rapporto pacifico e di amicizia con le parrocchie, con il Sindaco e con la popolazione in generale. Organizziamo giornate aperte in cui le scolaresche possono venire a conoscere la nostra cultura. Posso affermare con sicurezza che facciamo parte a tutti gli effetti del tessuto della cittadinanza.

Quanti fedeli accorrono a pregare qui?
Circa 400-600 ogni venerdì, quando c’è la preghiera. Arrivano da Milano e da tutte le città limitrofe a Segrate.

Che tipo di fedeli frequenta la moschea?
Di tutte le nazioni islamiche, compresi, chiaramente, gli italiani musulmani.

La moschea è situata nel territorio di Segrate?
In realtà, la struttura della moschea è nel territorio di Milano, mentre il Centro Islamico si trova a Segrate. Abbiamo anche un piccolo spazio all’interno del cimitero di Lambrate per seppellire i musulmani morti a Milano. La struttura della moschea suggerisce un messaggio importante: il nostro centro è come una porta che collega Segrate a Milano.
Perché gli italiani non devono temere le moschee?
In primo luogo, perché se una persona teme Dio, e desidera pregarlo in un luogo sacro, non fa del male a nessuno. Inoltre, secondo la Costituzione, tutti gli uomini sono uguali e bisogna rispettare il credo di tutti. La nostra moschea è una prova che un luogo di culto per musulmani non può danneggiare nessuno. Anzi, è molto meglio affidare una moschea legale nelle mani di gente conosciuta, piuttosto che promuovere la preghiera all’interno di scantinati. Siamo persone perbene: gli italiani devono stare tranquilli.

Dello stesso avviso è anche Laura Travaglia, presidentessa dell’associazione culturale “Sotto lo stesso cielo”. L’associazione promuove l’incontro tra donne di culture e religioni diverse, organizzando interessanti iniziative, come il corso di cucina multietnica, avviato lo scorso marzo. Ecco il commento della Presidentessa: «La moschea di Segrate, in realtà, è sul territorio di Milano, quindi non capisco il motivo di tanto clamore. Essere a stretto contatto con tante religioni diverse – ha dichiarato la Travaglia – è una ricchezza culturale. Forse, gli italiani preferiscono vedere la gente che prega per le strade?»
Uno spunto di riflessione davvero interessante!

Susanna Tosti