Nessun nuovo referendum: questa la chiara risposta della RSU al Prefetto di Milano. Intanto, nasce la cassa di resistenza

Ospedale San Raffaele, 20 febbraio: no deciso a un nuovo referendum, sì alla riapertura del tavolo negoziale.

A quanto pare l’unica modifica sostanziale apportata al primo documento – quella famosa ipotesi di accordo siglata a Roma il 22 gennaio e sottoposta a referendum, bocciata dal 55% dei lavoratori del comparto – sarebbe il vincolo da parte dell’azienda a non riaprire fino al 31-12-2014 nuove procedure di licenziamento collettivo; mancherebbero invece ancora chiare indicazioni su altri punti ritenuti fondamentali dai sindacati come il termine del sacrificio economico richiesto ai lavoratori o l’impegno a non effettuare cessioni di rami aziendali. «Considerato che i lavoratori si sono già espressi con un referendum respingendo in toto l’accordo – così si legge nel comunicato stampa rilasciato congiuntamente alla lettera di risposta inviata oggi al Prefetto –, ai delegati sindacali rimangono grandi perplessità sul fatto che si possa tornare alla consultazione referendaria, contravvenendo a un sano principio democratico di accettazione del risultato delle urne. La RSU ha rinnovato al Prefetto la richiesta di una sospensione della procedura di licenziamento collettivo fino all’insediamento della nuova Giunta Regionale che sarà l’interlocutore che determinerà il destino di un ospedale che vive per il 90% di finanziamenti pubblici: dal nuovo piano sanitario regionale dipenderà la programmazione degli investimenti anche per il San Raffaele. I delegati sindacali consegneranno centinaia di lettere di lavoratori e lavoratrici che chiedono la restituzione delle quote indebitamente trattenute dalle buste paga di gennaio e la piena applicazione dell’accordo economico integrativo». Su questo fronte è tutto, per il momento. Intanto, nell’ambito dell’assemblea cittadina tenutasi sabato 23 febbraio al C.A.M. Zona 3 – che ha visto una grande partecipazione di associazioni, sindacati e lavoratori della sanità pubblica e privata – è stata votata una mozione che, tra i vari punti, appoggia la cassa di resistenza. Un impegno, quindi, assunto dai presenti a promuovere iniziative a sostegno della cassa, nata ufficialmente in questa assemblea. Chiunque può contribuire, indicando come causale “Sottoscrizione per sostenere la lotta al San Raffaele”, con un versamento sul c/c intestato a Medicina Democratica – Iban IT48U0558401708000000018273.
Cristiana Pisani

Alcuni delegati sindacali fuori dal tendone in un momento di sospensione dell'assemblea RSU

Il tendone del presidio sulla spianata del San Raffaele; all'interno si è svolta l'assemblea RSU