Proliferano le sale gioco con slot machine, allarme anche da Segrate

Il gioco d’azzardo? «Una vera piaga sociale, rischia di rovinare le persone», ha affermato con toni decisi il Vice Sindaco di Segrate Mario Grioni allarmato dal proliferare delle sale da gioco in molti comuni d’Italia. I dati parlano chiaro: negli ultimi anni la percentuale delle persone che ha puntato soldi almeno una volta su uno dei tanti giochi presenti sul mercato è passata dal 42 al 47% e sono circa 19 milioni gli scommettitori, di cui ben tre a rischio “ludopatia”.

Cosa fare allora? «L’unica arma in nostro potere – sostiene Grioni – è la sensibilizzazione, perché la legge non ci permette di fare molto di più. Non è facile per noi poi raccogliere i disperati che si indebitano e aiutarli a rialzarsi quando bussano alla nostra porta senza più niente». Ma il problema investe pesantemente tutto il nostro Paese. Lo testimonia la meritevole iniziativa lanciata dalla trasmissione tv “Le Iene” – ci riferiamo allo spot “Basta con le slot” – che ha ricevuto il sostegno di molti Sindaci d’Italia, aldilà del colore politico di appartenenza, da Milano, Verona, Napoli, Torino, Palermo fino a Bari, ognuno con una motivazione diversa. «Una piaga che rischia di rovinare le persone» afferma Piero Fassino, sindaco di Torino, «si tratta di un grave problema che mina l’economia delle famiglie – aggiunge Luigi De Magistris, sindaco di Napoli –. Giocano anche le persone con difficoltà economiche e magari si indebitano. Un tema molto delicato di cui si parla troppo poco».
L’alternativa? Alla domanda “con cosa potrebbero essere sostituite le sale giochi?”, ecco alcune risposte: «Negozi di vicinato – la proposta di Flavio Tosi, sindaco di Verona – quello che serve ai quartieri per rimanere tali senza perdere l’identità». E la risposta di Segrate? «Prevenzione nelle scuole, già alle elementari – secondo Grioni – prima si inizia, meglio è. Molto più semplice inculcare certi principi nelle teste dei bambini, educare in tal senso un adulto è più difficile e spesso si arriva quando è già troppo tardi. Non credo giusta la strada del “proibizionismo”, non porterebbe alla risoluzione del problema, anzi lo peggiorerebbe favorendo il proliferare del circuito clandestino. Lo Stato ha i suoi interessi, le licenze non dipendono dai Comuni, ma potrebbero allearsi a livello nazionale; ben vengano iniziative come quella dello spot realizzato da “Le Iene” con i Sindaci italiani e campagne di prevenzione nelle scuole. Questa, secondo me, è una proposta concreta e facilmente realizzabile».
Cristiana Pisani

Di seguito, il video della campagna de "Le Iene":

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