Il bar di Helga: una spiegazione della crisi economica

Una storiella per spiegare la crisi finanziaria, che ha come protagonista la barista Helga

Durante la storia, se è necessario, tornate alla leggenda del ruolo dei protagonisti.
Buona lettura!
Helga è la proprietaria di un bar, di quelli dove si beve forte. Rendendosi conto che quasi tutti i suoi clienti sono disoccupati e che quindi dovranno ridurre le consumazioni e frequentazioni, escogita un geniale piano di marketing, consentendo loro di bere subito e pagare in seguito. Perché sono proprio gli alcolizzati i suoi migliori clienti e lei non ha alcun interesse a che non vengano più. Segna quindi le bevute su un libro che diventa il libro dei crediti per lei (cioè dei debiti dei clienti). La formula “bevi ora, paga dopo” è un successone:  la voce si sparge, gli affari aumentano e il bar di Helga diventa il più importante della città. Arrivano anche quelli veramente rovinati e malavitosi, ma bevono tantissimo. A volte pagano, non si sa con che soldi e da dove vengano questi soldi ma fa niente. A volte non pagano, ma fa niente, sono come gli altri alcolizzati disoccupati, infondo entrambi sono clienti “fidelizzati”, ad entrambi piace moltissimo il vino, anche se entrambi hanno un rapporto malato e morboso con quello che bevono.
Tutti i clienti vanno da lei, sia gli alcolizzati che però pagano poco e male, sia i clienti normali che pagano, sia quelli malavitosi che pagano anche, ma quando vogliono loro e basta.
Ogni tanto Helga rialza i prezzi delle bevande e naturalmente nessuno protesta, visto che la maggior parte delle vendite Helga le fa agli alcolizzati che non pagano comunque; gli altri, i clienti sani, si lamentano un po' ma poi Helga è sempre più unica e vincente e così tutti a bere da lei. E comunque, per la maggior parte dei clienti, se Helga guadagna di più è un rialzo virtuale, tanto non pagano. Così il volume delle vendite aumenta ancora. Il cassetto della cassa, nel bar di Helga, ha un soprannome: pillino. Che bello quando si gonfia e cresce ogni giorno!  Ha anche un suono tipo campanello e quando si apre il cassetto fa: PIL! PIL!
La banca di Helga, rassicurata dal giro d’affari, le aumenta il fido. In fondo, dicono i risk manager, il fido è garantito da tutti i crediti che il bar vanta verso i clienti, che poi i bancari chiamano "il collaterale a garanzia". Intanto l’Ufficio Investimenti & Alchimie Finanziarie della banca di Helga ha una pensata geniale: prendono i crediti del bar di Helga e li usano come garanzia per emettere un’obbligazione nuova fiammante e collocarla sui mercati internazionali: gli Sbornia Bond.
Gli Sbornia Bond ottengono subito un rating di AAA perché è quello della banca che li emette, che poi è la banca comproprietaria di quella che – pur sembrando di Stato, è privata – controlla, niente di meno che l’emissione dei soldi stessi. Come potrebbe non avere rating AAA?
Gli investitori comprano gli Sbornia Bond e non si accorgono che i titoli sono di fatto garantiti sì dai crediti di Helga ma che questi sono anche i debiti di ubriaconi disoccupati o malavitosi (sono la stessa cosa ma fa niente, confondere debiti con crediti è facile in questo gioco). 
Così, dato che rendono bene, tutti li comprano gli Sbornia Bond. Conseguentemente il prezzo sale, quindi arrivano anche i gestori dei Fondi pensione a comprare, attirati dall’irresistibile combinazione di un bond con alto rating (AAA) e che rende anche tanto, il cui prezzo per di più, sale sempre. E i portafogli, in giro per il mondo, si riempiono di Sbornia Bond.
Bene, Helga fa affari con i suoi prodotti (i litri di vino venduti agli alcolizzati), ma anche la banca di Helga ne fa molti, anche lei ha un suo prodotto che va tantissimo sul mercato. Non c’è neanche bisogno di collocarlo per coprire un debito, si colloca e si vende da solo; appena lo creano sul PC, tutti fanno click sul PC per comprarlo, se ne vende tantissimo, anche più dei collaterali stessi (i crediti di Helga) che ci sono sotto. Caspita sono finiti i collaterali! Bisogna che ci siano altri debiti in giro, altri alcolizzati di qualcos’altro. Magari si può vendere case a chi non le può pagare. Proviamo. E via. Anche tante automobili a chi le pagherà a 360 piccole rate mensili, e via… Ma poi si può anche fare degli altri bond gli Sbornia Sbornia Bond che invece di avere come collaterale i crediti di Helga, che non ne fa abbastanza, hanno come collaterale i precedenti Sbornia Bond.
Poi dato che il gioco è carino e divertente, è proprio un gioco con le parole stesse, oltre a vendere il debito degli ubriaconi come un credito, si fanno anche dei bond chiamati Astemio Bond: in alcuni ci sono gli Sbornia Bond come collaterali, in altri no. D’altronde Sbornia Sbornia Bond è troppo lungo: Astemio Bond è più sano. Si vende ancora meglio, poi paghi bene la catena dei venditori…  
Gli alcolizzati sono felicissimi, bevono e non pagano. Poi loro sono anche potenti, un po’ malavitosi, controllano diverse leve e diversi amici, tutti supportano in città l’ascesa di Helga. Potrebbe anche diventare sindaco, Helga.
Lo diventa anche, ha anche l’appoggio degli altri clienti, quelli normali e quelli malavitoselli.
Così è contenta anche Helga; diventa sindaco e fa delle bellissime vacanze e si può comprare ciò che vuole, non va neanche più nel suo bar a lavorare. Ora, come Sindaco, è impegnatissima a insegnare a tutta la cittadinanza come essere felici, come ha fatto lei.
Ma anche la banca di Helga vende tantissimo ed è felice.
È proprio un gioco dove tutti stanno bene.
Quelli astemi non vorrebbero che Helga insegnasse a bere a tutta la città, ma subiscono, ormai è una cultura dilagante.
Un giorno però, alla banca di Helga sbagliano un conto ed effettivamente devono dare dei soldi ad un’altra banca. La banca di Helga chiede i soldi ad Helga, almeno un pochino, ma lei ha pochi incassi e non riesce. La banca di Helga fa in altro modo ma intanto, per non rischiare più molto, le riduce il fido e le chiede di rientrare per la parte in eccesso al nuovo limite. A questo punto Helga, per trovare i soldi, comincia a chiedere ai clienti di pagare i loro debiti. Il che è ovviamente impossibile, essendo loro dei disoccupati che si sono bevuti anche tutti i risparmi; gli altri, i malavitosi ubriaconi, peggio che peggio. Poi avevano fatto anche eleggere Helga a sindaco, come poteva richiedergli i soldi? che impunita Helga! E poi si sapeva che gli alcolizzati non avevano più lavoro, perché andar a chiedere loro i soldi? Helga diventa la pietra dello scandalo. Tutti si affrettano subito a dire che nei suoi affari non c’entravano.
Helga non è quindi in grado di ripagare il fido e la banca le taglia i fondi. Il bar fallisce e tutti gli impiegati si trovano per strada. Il prezzo degli Sbornia Bond crolla del 90%. Gli Sbornia Sbornia Bond peggio. E poi non si sa nemmeno in quanti bond c’erano dentro anche gli Sbornia Bond originali come collaterale... E quelli che hanno chiamato Astemio Bond come saranno?
La banca che li ha emessi entra in crisi di liquidità e congela immediatamente l’attività: niente più prestiti alle altre aziende, anche quelle concorrenti di Helga che avevano lavorato diversamente. Per forza, se non ci sono soldi, non ci sono più per nessuno. L’attività economica locale si paralizza. Intanto i fornitori di Helga, che in virtù del suo successo, le avevano fornito gli alcolici con grandi dilazioni di pagamento, si ritrovano ora pieni di crediti inesigibili visto che lei non può più pagare.
Purtroppo avevano anche investito negli Sbornia Bond e negli Sbornia Sbornia Bond e negli Astemio Bond, sui quali ora perdono il 90%.
Il fornitore di birra inizia prima a licenziare e poi fallisce.
Il fornitore di vino viene invece acquisito da un’azienda concorrente tedesca che chiude subito lo stabilimento locale, manda a casa gli impiegati e delocalizza dove lavora lei.
Per fortuna la banca di Helga viene invece salvata da un mega-prestito di tutti i Sindaci uniti che si stringono intorno a lei, prestito senza richiesta di garanzie e a tasso zero. 
Insieme alla confusione generale viene però proclamato in tutte le televisioni che per fortuna la banca di Helga, almeno la banca, si è potuta salvare. Perché “è la banca di tutti” non solo quella  di Helga, e il suo ruolo è fondamentale, definisce “l’unità di noi tutti”. 
Viene proclamato il direttore della banca che si è potuta salvare come un uomo importante per tutta la collettività e che ha salvato la collettività dal baratro. Se fosse fallita anche la banca... terrore!
Per reperire i fondi necessari per salvare la banca di Helga però si sono semplicemente tassati  tutti quelli che non erano mai stati al bar di Helga perché astemi o troppo impegnati a lavorare.
Gli altri, quelli che in questa storia appaiono solo ora….
P.S.
Piccolo dato di realtà. 
I flussi dei capitali di Eurolandia
Nell’immagine la linea grigia tratteggiata - la più bassa - equivale alla somma di tutte le linee colorate esclusa la gialla.
Il governo tedesco appare gestire una situazione finanziaria florida, anche perché sono affluiti in Germania oltre 670 miliardi di euro (solo fino all’aprile 2012), andati investiti - SOLO per motivi speculativi - in BUND e disinvestiti da BTP etc… come dimostra in modo lapalissiano la specularità della linea tratteggiata grigia e di quella gialla.
Il Governo tedesco con tutta questa liquidità ha finanziato Helga (il suo sistema bancario) mettendo a disposizione 400 miliardi di euro da dopo la crisi americana…

Valentino De Santi