Al refettorio ambrosiano va in scena un incontro sul libro “Spiritualità e politica”

Prendendo le mosse dal libro di Monsignor Spezzibottiani, la serata per stimolare l’impegno sociale

Il 22 Ottobre si è tenuto presso il refettorio ambrosiano di Milano l’incontro pubblico dal tema spiritualità e politica. La scelta della location definisce già un primo approccio di condivisione dei problemi che ogni giorno vedono il coinvolgimento di chi fa del volontariato una vera e propria missione di vita. Ogni giorno transitano dal refettorio ambrosiano un centinaio di persone senza fissa dimora in cerca di un pasto caldo e un momento di conforto che  ritrovano nell’esercito di volontari pronti ad accoglierli.

“Un dissidio rappacificato” è stato il tema dell’incontro che ha proposto alcune riflessioni a partire dal libro “Spiritualità e politica” del compianto Monsignor Spezzibottiani. Il libro ha suscitato riflessioni attuali riguardo lo stile e il modo dei cristiani impegnati in politica. Grazie al moderatore Fabio Pizzul, a Daniela Mazzuconi e Alfredo Canavero, che hanno dato il loro contributo al libro, la lettura di alcuni passi ha dato ai presenti lo spunto di come il procedere a piccoli passi seguendo gli insegnamenti semplici del Vangelo può portare la politica all’arte del bene.
Il dissidio permanente tra politica e spiritualità può convergere a soluzione? Lo snodo principale alla domanda è da ricercare nella centralità della persona, la necessità di un decisivo ritrovo dei valori e bisogni della persona. Il politico cristiano è colui che pone le basi sui valori e le virtù del Vangelo, che risultano elementi non negoziabili in qualunque situazione. Stimolare l’appassionato rispetto per l’impegno sociale, sintonizzarsi sul cambio sociale, farsi prossimo con la società definisce la direzione verso la quale convergere  mettendo scrupolosamente un piede davanti all’altro. La politica come la vita non è un’auto che si guida da sola. Non è un aereo con il pilota automatico. Ciò richiede impegno. Non si può arrivare a destinazione senza impegnarsi. A chi è impegnato nel sociale e nel politico spetta l’intelligenza dei progetti e la capacità di attuarli. Chi è impegnato non può sfuggire alla questione della concretezza. L’amore cristiano esige questo. Progetti e promesse messe a servizio dell’uomo, di tutti gli uomini, e del loro vero bene.

La serata si è conclusa ricordando la parabola del buon samaritano nel gesto “… estrasse i due denari e li diede all'albergatore, dicendo: abbi cura di lui ….”.  I “due denari” possono rappresentare la concretezza dell’azione politica e sociale che si fa carico delle risorse necessarie per realizzare i progetti nella propria interezza. Dando i due denari, il buon samaritano dona qualcosa di sé, mette in gioco se stesso , la sua persona. C’è bisogno di mettere in gioco noi stessi , di “farsi prossimo”.

Claudio Alfarano