Le cascine di Peschiera tra dimenticanza e opportunismo

C'è stato - probabilmente - un tempo in cui nelle campagne a ridosso di Milano si sentivano muggire le mucche e belare le pecore. Probabilmente, perché i ricordi del passato agricolo del nostro mondo, oggi riecheggiano quasi come racconti mitologici. Anche Peschiera possedeva un gran numero di cascine, che ora salgono alla ribalta solo quando c'è da discuterne in Consiglio comunale. In occasione della consueta approvazione della variante al Pgt o del piano di recupero di turno, i ruderi di quelle che un tempo furono aziende agricole diventano protagonisti dei dibattiti.

In occasione della consueta approvazione della variante al Pgt o del piano di recupero di turno, i ruderi di quelle che un tempo furono aziende agricole diventano protagonisti dei dibattiti. In realtà, oggi a Peschiera il dibattito non sembra più essere interno agli organi amministrativi: i politici di tutti gli schieramenti appaiono discretamente in sintonia nel ritenere le vecchie cascine inadeguate a svolgere la loro antica funzione, e quindi meritevoli di un ritocchino. Il che si traduce quasi sempre nel loro abbattimento e sostituzione con appartamenti. L'ultimo di questi piani di recupero - termine coniato dal legislatore con scrupoli di coscienza, ma che si traduce in “demolizione e ricostruzione” - riguarda la Cascina Deserta di San Bovio. Tralasciando giudizi di carattere urbanistico, si può dire qualcosa proprio su questo (mancato) dibattito. Che politici e amministratori non brillino di fantasia è risaputo; anche stavolta ha prevalso l'originale idea di realizzare un complesso terziario-abitativo in mezzo alla campagna. Oltretutto proprio a San Bovio, che non si sa perché continui a essere considerato dai sindaci il fiore all'occhiello della Peschiera immobiliare, visto che sforna quartieri fantasma mezzi disabitati (Quadrifoglio e Terrazze). A favore della Giunta Falletta, va detto che la sintonia tra ubicazione e tipologia dell'intervento è pressoché perfetta: quale posto migliore di Cascina Deserta per un'ennesima cattedrale nel deserto? Ma a Peschiera c'è anche chi si fa sentire per difendere le cascine, condannando i programmi edilizi che le hanno di fatto soppresse. Belle parole, ma poco connesse alla realtà. La fine dell'agricoltura locale coincide con la scelta che abbiamo fatto noi tutti riguardo le nostre attività e i nostri campi d'interesse. È un peccato non vedere più i trattori nei campi ma proviamo a trovare un individuo disposto oggi a mungere le mucche e arare il terreno. Niente agricoltori, niente cascine. Suona strano che chi ulula disperato di fronte alla sostituzione del fienile con la mansarda sia un programmatore informatico o un insegnante di filosofia. I sogni nostalgici sono nobili solo se c'è la volontà di realizzarli. Altrimenti restano contenitori vuoti. Proprio come gli appartamenti da 3mila€/mq di San Bovio.