Salviamo Radio Classica, emittente di cultura che non deve soccombere alle regole del mercato

Esprimiamo profondo rammarico nell’apprendere che i giornalisti di Radio Classica verranno estromessi dai palinsesti della radio a partire dal prossimo 15 novembre.

Radio Classica si è sempre contraddistinta nel panorama delle radio commerciali non solo per la proposta di grande valore culturale, ma soprattutto per il modo con cui questa veniva offerta, garantendo agli ascoltatori quegli spazi di approfondimento e discussione che solo trasmissioni in diretta condotte da validi professionisti potevano garantire.

Il rischio è che l’emittente si trasformi in un impersonale juke-box automatizzato, con un’operazione irrispettosa degli ascoltatori e dei suoi stessi collaboratori.
Desta profonda amarezza che professionalità altamente qualificate, dopo essere state inquadrate con contratti privi di qualsiasi tutela, possano essere scaricate per giustificazioni di bilancio, e ancora più disarmante è il tentativo di mascherare la decisione come il frutto di una ricerca fra gli ascoltatori per garantire, citiamo dal comunicato, “più grande musica” all’utenza.
È legittimo e comprensibile che in questi tempi difficili le aziende debbano puntare a un contenimento dei costi. È parimenti inaccettabile che si possa pensare di affidare la cultura, risorsa inestimabile per una reale crescita comunitaria, agli arbitrii del mercato. 
Ci auguriamo che Class Editore, operatore autorevole e prestigioso, possa ricredersi e mantenere per Radio Classica la linea editoriale che ha garantito in questi anni la soddisfazione del pubblico e la giusta valorizzazione di quei professionisti della cultura che non vorremmo più vedere ridotti a ornamento sacrificabile, in quanto produttori di valori non monetizzabili. 
Per saperne di più, consultare la pagina facebook: http://www.facebook.com/SalviamoRadioClassica

Alessandro Nardin
, Rogoredo 
Consigliere circoscrizionale di Zona 4 Milano