Affaire Bellaria «Zambon ha agito nell’esclusivo interesse degli operatori e non della cittadinanza»; l’ex segretario comunale aveva previsto tutto

L’ex Sindaco gioisce della sentenza del TAR: «incompetenti». Peschiera Riparte e Forza Italia lo accusano di aver orchestrato il tutto per evitare il versamento di 3,6 Milioni di oneri da parte degli operatori

Zambon esulta : «Le mie azioni amministrative permettono ora il rispetto della legge»

L’ex sindaco dimesso Luca Zambon, e nuovamente candidato sindaco  del Partito Democratico alle prossime elezioni, secondo quanto riportato dal settimanale “InFolio”, grida vittoria per la sentenza del TAR (Tribunale Amministrativo della Lombardia) del 17 marzo 2016 che annulla la delibera del Consiglio Comunale n. 68 del 28/11/2013. L’atto dell'amministrazione Falletta chiedeva ai costruttori di pagare Euro 3,6 Milioni a seguito dell’annullamento parziale del PII di Bellaria, conseguente alla sentenza del TAR del 13 Agosto 2013, che confermava l’illegittimità di quell'intervento urbanistico, e la validità della delibera del Consiglio Comunale n. 52 del 30/10/2012 che approvava definitivamente l’annullamento parziale del Piano Integrato di Intervento di Bellaria. L’esautorato ex sindaco si toglie parecchi sassolini attaccando frontalmente chi lo mandò a casa dopo i primi 18 mesi di mandato: «Il Tar – dichiara Zambon su “inFolio” - cita la famosa delibera di consiglio comunale del 26 febbraio 2015 voluta dalla mia amministrazione. In giunta l’ex assessore Perotti votò contro (delibera di giunta 166 del 8 settembre 2014 n.d.r. ) mentre Righini e Molinari non si presentarono con l’intento di far mancare il numero legale per non consentire di presentare la delibera in Consiglio. Cosa diranno adesso? E cosa dirà l'ex consigliera di maggioranza Baratella che votò contro? Infine un pensiero lo dedico anche ai consiglieri che si sono dimessi Toselli, Spreafico, Gatti, Capriglia, Baratella, Costa, Parisotto, Di Palma e Bruschi che avevano addirittura presentato il 9 dicembre (2015 ndr) al commissario straordinario Donatella Cera la richiesta di rinunciare a proseguire l’iter intrapreso con la delibera approvata in consiglio comunale: hanno dimostrato non solo di aver agito da incompetenti, ma addirittura - conclude Luca Zambon -di aver contrastato azioni amministrative che permettono ora il rispetto della legge».

«Ma che Sindaco è, quello che esulta per la perdita di 3,6 milioni?»

Fuoco incrociato di Peschiera Riparte, e di Forza Italia che si stupiscono della soddisfazione di  Zambon per avere perso la possibilità di mettere 3,6 milioni di euro a bilancio. «Risulta strano  - si legge nel comunicato stampa dell’Associazione Peschiera Riparte - vedere la soddisfazione da parte dell’ex Giunta Zambon per una sentenza che di fatto indebolisce economicamente la posizione del Comune. Perché esultare per aver perso una causa e ben 3,6 milioni di euro? Zambon ha agito nell'esclusivo interesse degli operatori e non della cittadinanza»». Dello stesso avviso anche l’esponente di Forza Italia, Luigi Di Palma: «Ma può un ex sindaco che si ricandida a guidare Peschiera, gioire ed essere contento che 3,6 milioni non vengano messi nelle disponibilità dei cittadini per realizzare le opere pubbliche necessarie a favore dei residenti che un piano dichiarato, illegittimo con negligenza e dolo dallo stesso Tribunale, non può più garantire? Il fatto che il Comune pretendesse i soldi per le opere standard era un atto dovuto alla luce della sentenza del TAR dell’agosto 2013, e dei pareri dei Vigili del Fuoco, dell’Asl e dell’Arpa che hanno confermato gli atti della nostra amministrazione fin dal nostro insediamento nel 2009. Ma - ribadisce Di Palma - che sindaco è Luca Zambon?  È un sindaco di parte che  non persegue gli interessi  dei cittadini e non tiene conto degli interessi della città».

Il Segretario comunale lo aveva detto: «Un atto che indebolirà la posizione processuale del comune»

Peschiera Riparte espone delle perplessità sulle documentazione portata dal legale dell’Ente (Cambiato in corsa dall'Amministrazione Zambon appena insediata nel giugno 2014. n.d.r. ): «che ci hanno portato a perdere la causa». Nella sentenza del TAR del 17 Marzo 2016 i giudici citano anche la delibera di Giunta 166 dell’8 settembre 2014, che di fatto riapriva il riesame dei presupposto di fatto e diritto per annullare proprio la delibera di Consiglio Comunale n.68 del 28 novembre 2013 annullata dal TAR lo scorso 17 Marzo. Quella delibera fu osteggiata in Giunta proprio dagli attuali componenti di Peschiera Riparte.
L’allora Segretario comunale poi dimissionario Diego Carlino, scrisse nero su bianco che quella delibera avrebbe compromesso la posizione del Comune: «Non si comprende la verifica dei presupposti di fatto e di  diritto  a pochi giorni (quella settimana era prevista la prima udienza al Tribunale) dalla decisione del giudice; tale delibera – scriveva  l’allora  Segretario comunale in quell'atto – potrebbe avere l’unico effetto di indebolire la posizione processuale del Comune». E così è stato. Infatti il TAR, visto quell'atto non si espresse subito sul ricorso dei Costruttori contro la delibera di Consiglio Comunale n. 68 del 28 novembre 2013, ma lo ha fece solo qualche giorno fa avendo recepito oltre a quella delibera di Giunta (n.166/2014) anche la n. 8  del Consiglio Comunale del 26 Febbraio 2015 che diede il via alla spaccatura della maggioranza di Luca Zambon.
Peschiera Riparte si chiede: «Nei fatti, allora, Zambon non ha  indebolito la posizione dell’ente fino a far perdere alla città ben 3,6 milioni di euro? Zambon – prosegue l’Associazione Peschiera Riparte - ha perso un anno e mezzo senza dare una soluzione concreta agli abitanti di Bellaria, presi in giro con promesse di incontri mai svolti e ha agito nell'esclusivo interesse degli operatori e non della cittadinanza». Infine rispondono perentoriamente alle accuse di incompetenza: «Non accettiamo lezioni da lui».

Nel 2012 il Comune voleva ridiscutere la convenzione, gli operatori no

Peschiera Riparte infine si interroga «se il Commissario prefettizio abbia intenzione o meno di procedere con un ricorso al Consiglio di Stato. Il Comune ha perso ben 3,6 milioni di euro, risulterebbe assolutamente doveroso un ricorso per il bene dei cittadini». 
Luigi Di Palma per Forza Italia si augura che nel: «ricorso al Presidente della Repubblica, doveroso per il bilancio dell’Ente si pongano all'attenzione dei magistrati anche le delibere di approvazione e adozione dell’annullamento parziale del PII di Bellaria, le relative relazioni tecniche degli uffici comunali e gli inviti rivolti ai costruttori a ridefinire i parametri della convenzione urbanistica fra cui la comunicazione agli operatori del 22 Novembre 2012. Questi documenti – sottolinea Di Palma - provano senza ombra di dubbio, che il Comune non ha deciso di variare gli accordi della convenzione unilateralmente ma si è trovato costretto a farlo solo per la mancata disponibilità dei costruttori. Idea Fimit diede la sua disponibilità a ridiscutere la convenzione  solo il 18 Aprile 2014, poco prima delle elezioni amministrative, ricordando che pendeva il ricorso al Consiglio di Stato sulla sentenza del TAR del 13 Agosto 2013 che dichiarava illegittimo il PII di Bellaria. Ricorso mai discusso perché grazie agli atti della Giunta Zambon che riaprivano il riesame della situazione (fra cui il decreto sindacale fantasma dell’ agosto 2014, la delibera di Giunta 166/2015 e la delibera di C.C.  8/2015), portati all'evidenza della corte, la posizione fu  stralciata su richiesta delle parti:  i ricorrenti (Gli operatori) e i resistenti (Comune di Peschiera ). È ora – conclude DI Palma – che Zambon la smetta. I cittadini di Peschiera sono stufi, vogliono un Sindaco che pensi alle necessità della città».

Giulio Carnevale
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Scarica la convocazione degli operatori alla riunione del 6 Dicenbre 2012

protocollo-29724-del-22-11-2012.pdf

Scarica la lettera di Idea Fimit del 18 Aprile 2014

lettera-di-idea-fimit.pdf

Luigi Di Palma

Luigi Di Palma Esponente direttivo Forza Italia

Il Gruppo Consiliare di Peschiera Riparte

Il Gruppo Consiliare di Peschiera Riparte Da sinistra: Anna Baratella, Giancarlo Capriglia, Antonella Parisotto, Franca Costra