Paullo, nasce "Reveyé": brand di moda unico e animal free

Voglia di crescere, mettersi in gioco e scolpire il futuro su un'idea: Questo ci insegna il team di "Reveyé", il progetto culturale animal free, spiegato a 7giorni proprio dai creatori del marchio

Creare bellezza scegliendo la trasparenza e il rispetto

Nel Sud-Est Milanese ci sono giovani con voglia di mettersi in gioco, innovativi e ricchi di idee, che affrontano il rischio pur di far diventare un semplice spunto una realtà. Pochi giorni fa mi sono imbattuta proprio in un gruppo di quattro ragazzi di Paullo che sta dando vita a un nuovo brand di abbigliamento unico nel suo genere. La voglia di conoscerli, per toccare con mano la loro esperienza, mi ha portato a incontrare l’unica ragazza del gruppo per un’intervista, per far conoscere la loro storia e soprattutto per ispirare altri a seguire le proprie aspirazioni.
Il marchio si chiama Reveyé, loro sono Viviana Viviani, Mattia Cappetta, Marco e Andrea Mantuano.

Come è nata l’idea di creare un brand che non utilizza materie prime di derivazione animale?
Tutto è iniziato tre anni fa, quando abbracciai la mia scelta di vita vegan, che non si limita solo all’ambito animalista ma si amplia anche ad altre sfaccettature. Questo ovviamente ha influito anche sulle persone intorno a me spingendoci a elaborare l’idea di metterci in gioco in prima persona portando avanti questa vision.

E così è partita l’idea!
Esatto! Il lavoro partì scherzosamente, vedendoci ogni tanto e mettendo giù qualche idea. Poi quando le cose sono diventate più serie, cioè quando abbiamo iniziato a informarci sui prezzi per la produzione e per l’acquisto dei tessuti, ci siamo resi conto che c’era da investire. Inoltre ci serviva uno stilista, così chiesi a mia sorella se conosceva qualcuno di adatto e lei mi propose Mattia: un ragazzo giovane, fresco di accademia e che vive a Tribiano. Allora gli mandai un messaggio, per chiedergli se era interessato a disegnare una collezione, senza però spiegargli di che cosa si trattasse. Il giorno dopo ci siamo incontrati e così abbiamo iniziato a lavorare insieme (con Mattia collaboriamo da ottobre 2015). Non so se è stato un caso o il destino, ma siamo stati fortunati.

Insomma questa è la storia di come tutto è iniziato, ma da quando questo progetto sta prendendo davvero forma?
Da circa novembre-dicembre, perché inizialmente commettevamo molti errori. Per esempio volevamo iniziare con la collezione dell’autunno/inverno di quest’anno, ma siamo arrivati in ritardo, quindi Mattia ha dovuto mettere da parte tutti i disegni e le schede tecniche per ricominciare da capo. A gennaio siamo stati scelti per progetto “Startup training” della Bocconi, organizzato in collaborazione con “The Doers” e da febbraio seguiamo i corsi e siamo seguiti da un tutor che ci supporta nel nostro progetto di start-up. Il 28 Aprile di quest’ anno abbiamo aperto la società e ora  siamo pronti: abbiamo già tutta la collezione coi vestiti, abbiamo il sito e i social e a ottobre faremo un evento di presentazione.

Caspita, avete fatto un grande lavoro e immagino che non deve essere stato facile.
Noi ci abbiamo creduto per primi e ci abbiamo investito molto. Ci stiamo lavorando da mesi, giorno e notte, incastrandolo coi nostri impegni. Quindi durante il giorno si va a lavorare e alla sera e ogni momento libero è dedicato a Reveyé.

Tornando ai disegni degli abiti, io non ne ho ancora visto nessuno, ma basandomi sullo stile del vostro fashion designer saranno sicuramente un po’ rivoluzionari.
Sì, ma nemmeno troppo. Perché essendo il primo lancio e trattandosi di un certo tipo di mercato, Mattia si è abbastanza trattenuto sulla sua eccentricità, creando una linea di abiti che fossero indossabili sia di sera che di giorno. Pertanto si potrebbe dire che è una linea più basic, ma col tocco di Mattia, per una donna adulta di 30 - 40 anni lavoratrice.

Si tratta comunque di una linea non troppo economica. O meglio c’è un rapporto qualità/prezzo abbastanza alto.
Proprio così, perché abbiamo puntato alla qualità in ogni sua fase: dalla scelta dei tessuti, al disegno, ai tagli dei capi e alla produzione, rivolgendoci a un produttore italiano che produce tutti i capi sartorialmente.
Inoltre questa prima linea la vogliamo rendere più esclusiva, vendendola come edizione limitata e sarà venduta da novembre in poi.

Ricapitolando vi siete proposti sul mercato come molto innovativi.
Certamente, perché è tutto prodotto in Italia, fatto a mano e animal free e, a quanto pare, siamo tra i pochi in Italia a farlo. Abbiamo anche ottenuto dalla LAV la certificazione più alta per la mancanza di materiali di derivazione animale e questa è, e sarà sempre, una prerogativa del brand.

Non ci resta altro che attendere l’uscita della loro prima linea e per saperne di più basta visitare il loro sito: www.reveye.it