Case popolari: stop a solleciti e messe in mora fino al 30 giugno per gli inquilini Aler

Lo ha deciso Regione Lombardia alla luce dell'emergenza Coronavirus. Rozza (Pd): «Si faccia di più, serve un fondo per chi non è in grado di pagare»

Regione Lombardia ha deciso di sospendere solleciti o messa in mora fino al 30 giugno per aiutare le famiglie in difficoltà che vivono nelle case di edilizia pubblica di proprietà di Aler. La misura potrà essere prorogata nel caso in cui il periodo di emergenza dovesse allungarsi. «Quelle che abbiamo messo in campo – spiega l’assessore alle politiche abitative, Stefano Bolognini – sono le prime misure rivolte all’utenza più fragile, nei cui confronti le aziende sono chiamate a una maggiore attenzione e tolleranza rispetto alle scadenze nel pagamento dei costi del canone mensile e dei servizi. Nel frattempo continueremo a lavorare per cercare altre misure ed altri strumenti, compatibilmente con le risorse finanziarie regionali, con cui facilitare gli inquilini che avessero bisogno di un supporto». Il provvedimento ha però suscitato le polemiche del gruppo consigliare del Partito democratico, che chiede misure più sostanziose. «Forse l’assessore Bolognini non si è accorto che nelle case popolari l’emergenza è ancora più pesante – commenta Carmela Rozza -. La Regione deve creare un fondo per sostenere inquilini e negozianti in affitto nei locali delle Aler e dei comuni, perché il problema ben presto si porrà. E non ci vengano a dire che attendono soldi dal Governo, perché su questo tema la Regione ha piena autonomia».  
Redazione Web

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