Biglietto non pagato, fumogeni e insulti: lo “show” di alcuni ultras del Patrizan Bonola a Mediglia

È accaduto nel corso del match di prima categoria contro l’ASD Medigliese. Dalla pagina social del comune una ferma condanna per l'accaduto: «Questo non è sport, questo non è tifo, questo non è calcio»

Alcune immagini dagli spalti presi d'assalto dagli ultras

Alcune immagini dagli spalti presi d'assalto dagli ultras

Quella che avrebbe dovuto essere una tranquilla domenica di tifo e divertimento a Mediglia, si è trasformata in una bagarre fatta di fumogeni, petardi, insulti e provocazioni. È accaduto domenica 5 novembre sugli spalti del Campo Sportivo Comunale Emilio Vigorelli di Triginto, dove si è svolta la partita di campionato di prima categoria tra ASD Medigliese e Partizan Bonola. «All'ingresso si sono presentati una ventina di tifosi della squadra avversaria sostenendo di non voler pagare il biglietto e quindi entrando nella struttura senza riconoscere alla società ticket previsto per queste competizioni arrecando di fatto un danno per mancato introito. Giustamente l'addetto alla biglietteria e il Presidente hanno chiuso un occhio onde evitare inutili scontri ancora prima che iniziasse la partita. Dopo il fischio d'inizio questi fantomatici tifosi hanno acceso alcuni fumogeni rendendo impossibile la visibilità a tutti i tifosi presenti sugli spalti. Questo ragazzi non si sono fermati a questo ma si sono divertiti ad esplodere un paio di petardi costringendo l'allontanamento anche dei nostri cari tifosi a quattro zampe perché tremanti di paura non potevano continuare a subirne un simile trauma. Sono stati 90 minuti accompagnati da cori e da tamburi che sarebbero stati apprezzati folcloristicamente se non fosse per le diverse parolacce elargite nelle loro canzoncine e per aver gridato più volte "Mediglia Vaf......o" tra lo sdegno di tutti tra cui famiglie e bambini presenti!! Crediamo che nel 2023 tutto questo non sia accettabile e facciamo i complimenti ai nostri ragazzi tifosi della Medigliese per non aver reagito alle provocazioni e per aver tifato la propria squadra fino al (purtroppo) pareggio finale. Questo non è sport, questo non è tifo, questo non è calcio», così recita il post del Comune di Mediglia pubblicato sulla pagina Facebook Istituzionale.