Crisi Tamini, Bellomo: «Chiediamo intervenga il nuovo amministratore delegato di Terna, Luigi Ferraris»

Il 70% di Tamini è controllato dal Gruppo Terna, società a partecipazione pubblica che gestisce la rete nazionale di trasmissione dell’energia elettrica, i cui vertici sono stati appena rinnovati

Vito Bellomo insieme ai lavoratori Tamini in presidio

Vito Bellomo insieme ai lavoratori Tamini in presidio

Il 20 marzo è partito il trasferimento degli uffici a Legnano

«Vogliamo mantenere nella nostra città i posti di lavoro ma la dirigenza, nonostante le promesse, non ha dato risposte». Il sindaco di Melegnano, Vito Bellomo, si schiera nuovamente con i dipendenti di Tamini, azienda leader a livello mondiale nella progettazione e produzione di trasformatori elettrici industriali, che nella Città del Perdono ha uno stabilimento e gli uffici amministrativi. Allo stato attuale, nonostante le varie mobilitazioni e il tavolo istituzionale avviato dallo stesso sindaco melegnanese per affrontare la ristrutturazione dell’azienda, i 43 impiegati del comparto amministrativo sono di fatto già stati trasferiti nel sito di Legnano. La quota di maggioranza della Tamini è controllata da Terna, società a partecipazione pubblica che gestisce la rete nazionale di trasmissione dell’energia elettrica, ai cui vertici siedono figure indicate dal Governo. Bellomo aveva sensibilizzato i parlamentari del territorio per avviare un dialogo presso il ministero delle Attività Produttive, ma neppure dal dicastero sono arrivate risposte. «Questo atteggiamento di noncuranza nei confronti dei dipendenti è un insulto alle istituzioni e al lavoro – commenta Bellomo -. Ed è, peraltro, in netta antitesi con il dichiarato interesse di tutelare i lavoratori sbandierato dall’Esecutivo, che dovrebbe scegliere con maggiore attenzione i propri manager, evitando chi non è in grado di mantenere i contatti con il territorio». Da qui l’appello al neo Amministratore delegato di Terna. «Spero che il neonominato Ad, Luigi Ferraris, si comporti meglio del predecessore Del Fante, che in estrema sintesi aveva risposto di non avere tempo per un incontro sulla Tamini. Un atteggiamento ingiustificabile e gravissimo, specie trattandosi di denaro pubblico». Conclude quindi il sindaco di Melegnano: «Abbiamo fatto il possibile affinchè si possano mantenere sul territorio i posti di lavoro, garantendo la continuità dell’impiego. I dipendenti e le loro famiglie hanno diritto  a risposte chiare. L’Ad di Tamini, Pierpaolo Cristofori, aveva promesso di presentare il piano industriale entro febbraio, ma lo ancora stiamo aspettando. Mi chiedo, dunque, dove sia finito il rispetto per i lavoratori e per l’istituzione cittadina che questa Amministrazione rappresenta».
Redazione Web