Peschiera, fra disinteresse e burocrazia, sei anni dopo, l’incrocio “maledetto” è ancora pericoloso

Dove il 15enne Andrea De Nando fu travolto e ucciso da un’autovettura, il Comune non riesce a garantire la sicurezza stradale

L'incrocio

L'incrocio "maledetto" Nel riquadro in basso a sinistra il palo dove era installato il dissuasore elettronico di velocità. Nel riquadro in basso a destra la rete divelta in Piazza Paolo VI

Peschiera Borromeo, 11 Giugno 2017 - Dalle condizioni in cui versa l’incrocio “maledetto” fra Via 2 Giugno e Via Vincenzo Monti parrebbe proprio che le nobili intenzioni annunciate nei giorni seguenti alla terribile tragedia accorsa ad Andrea De Nando, siano durate ben poco. Le campagne elettorali finiscono, insieme alle buone intenzioni. Istituzioni, uffici comunali e politici di turno, pare abbiano già dimenticato la terribile tragedia che scosse Peschiera Borromeo sei anni fa. Andrea De Nando, 15 anni di Peschiera Borromeo fu travolto e ucciso da una macchina il 29 gennaio del 2011 mentre insieme al fratello gemello stava attraversando al semaforo dell’incrocio “maledetto” all'uscita dell’oratorio. 
L’incrocio “maledetto” fra Via 2 Giugno e Via Vincenzo Monti,è pericoloso per sua natura, perché in prossimità di una curva: è frequentatissimo; anche il tribunale di Milano lo ha sottolineato nella sentenza di condanna dell’automobilista che investi Andrea. La sua posizione è strategica, è l’unico incrocio  nelle vicinanze, per attraversare la vecchia Paullese, e recarsi in chiesa, all'oratorio, al parco Poletti e al Centro polifunzionale Sandro Pertini. Proprio per quello all'indomani della tragedia l’allora Amministrazione Falletta intervenne decisamente per mettere in sicurezza l’incrocio. Fu incrementata l’illuminazione (appena sufficiente con il sereno, ma decisamente insufficiente con le intemperie e la nebbia); fu rifatta la segnaletica orizzontale;  venne chiusa con una rete l’area del parcheggio di Piazza Paolo VI in prossimità della Cascina Sergenti, per evitare che  il traffico pedonale attraversasse in curva per mancanza del marciapiede sul lato sud di via 2 Giugno; infine sono stati installati dei dissuasori di velocità in entrambe le direzioni su via 2 Giugno, pannelli elettronici che segnalavano la velocità dei veicoli che transitavano in modo che gli automobilisti fossero persuasi a decelerare in prossimità dell’incrocio “maledetto”.

Oggi la situazione all'incrocio “maledetto” è quella pre tragedia, forse peggio è stata rilasciata anche un autorizzazione comunale per l’installazione di due cartelli pubblicitari in curva. La rete che impediva il passaggio fra la Cascina Sergenti e Piazza Paolo VI è divelta da parecchio tempo ed è ormai utilizzata come passaggio abitudinariamente da parecchie persone, anche bambini, tanto che sul terreno è tracciato un sentiero. L’illuminazione  nelle ore notturne e quando imperversa il maltempo rimane insufficiente, e i dissuasori di velocità sono stati tolti e mai più reinstallati.

Il Consigliere comunale del Movimento Cinque Stelle di Peschiera Borromeo, Davide Toselli in data 22 settembre 2016 (n.d.r. fate ben attenzione alle date) ha depositato un interrogazione a risposta pubblica in Consiglio comunale sull'argomento, egli chiede come mai l’impianto installato con i dissuasori di velocità non funzioni:  «La strada provinciale in questione – recita l’interrogazione -  è causa di incidenti stradali anche gravi per lo più causati dall'eccesso di velocità, secondo D.L. n.285/1992, art  142, il limite di velocità è fissato a 50 km/h. Il rilevatore installato nei pressi dell’incrocio non registra l’eventuale violazione della norma sul limite da rispettare e ad oggi non risulta funzionante. Il sopra menzionato  incrocio è un passaggio pedonale fondamentale per via della presenza dell’oratorio, della chiesa, del parco e del centro Pertini e la sua elevata frequenza richiede maggiore controllo. Si chiede di sapere per quali ragioni è stato installato il dispositivo ad oggi presente e il motivo per il quale non è funzionante».
I cittadini di Peschiera Borromeo hanno potuto ascoltare il parere dell’Amministrazione comunale solo il 31 maggio 2017, infatti solo durante lo svolgimento dell’assemblea pubblica di quel giorno è stata letta la risposta dal Sindaco Molinari: «In seguito a un grave incidente avvenuto in prossimità dell’intersezione in oggetto – risponde Caterina Molinari - la Polizia Locale ha installato un sistema di controllo della velocità attualmente non funzionante e rimosso al fine di valutare l’entità dei guasti e i costi di riparazione. Aldilà dell’attività di manutenzione legata all'apparecchio, la Polizia Locale ha ritenuto di non ripristinare il dissuasore poiché gli impianti in argomento  sono privi di omologazione da parte del Ministero delle Infrastrutture e trasporti, sebbene varie tipologie di questi rilevatori trovino larga diffusione sul territorio nazionale. All'epoca dell’installazione fu certamente fatta una forzatura con particolare riguardo e attenzione ai dolorosi fatti avvenuti in quell'incrocio».  

Tralasciando i quasi nove mesi passati, fra l’interrogazione e la risposta pubblica  su un problema così importante, come la sicurezza stradale, in aperto contrasto con  le buone intenzioni annunciate dall'amministrazione comunale con il lancio del progetto “Peschiera Sicura”, preceduto da comunicati e proclami, quello che il Sindaco afferma nella riposta all'interrogazione del Movimento Cinque Stelle è di una certa rilevanza e merita un approfondimento. Così abbiamo voluto vederci chiaro sulla questione dei dissuasori elettronici di velocità, e dopo aver visitato parecchi siti di aziende produttori di pannelli elettronici e indicatori di velocità non sanzionatori ma solo informativi, e avendo riscontrato che nessuno dei prodotti che proponevano avesse un’ omologazione ministeriale abbiamo contattato una di queste aziende, e più precisamente la TECH SRL  di Suno (NO) per verificare quanto dichiarato dal Sindaco di Peschiera Borromeo. A rispondere alle nostre domande sulla questione è stato Giulio Enoch tecnico commerciale dell’azienda: «Non esiste una vera e propria omologazione– ci racconta Enoch - , infatti per strada si vedono diversi modelli, ogni ditta ha il suo modello, con tecnologie diverse, perché il responsabile dell’installazione è solo è il comune. Non è richiesta un’ omologazione  perché è un apparecchio che non sanziona gli utenti della strada ma informa, come altri cartelli del genere». Per fugare ogni dubbio, abbiamo chiesto esplicitamente a Giulio Enoch se esistesse  una norma del codice della strada che impedisca al comune di installare quest’apparecchiatura in mancanza di omologazione ministeriale:  «No non esiste– risponde il tecnico commerciale della TECH SRL -, noi forniamo le certificazioni di legge sui materiali, ma nient’altro» aggiunge «Il comune evidentemente ha ritenuto le apparecchiature  non idonee ai suoi scopi. Magari se arriva un'altra Giunta lo installa tranquillamente. Ripeto l’apparecchio non è atto a rilevare sanzioni amministrative,  quindi non ci sono indicazioni sulla tecnologia da impiegare, al contrario che per gli autovelox o apparecchi simili. Non essendoci un omologazione precisa essendo un dissuasore sta alla sensibilità del comune – conclude – istallarlo a o meno».

A confermarci l’iter sostenuto per l’installazione dei dissuasori è lo stesso ex Sindaco Antonio Falletta che ai tempi installò le apparecchiature: «Sono meravigliato delle affermazioni di Caterina Molinari – spiega l’ex primo cittadino di Peschiera Borromeo -, non ci fu nessuna forzatura, abbiamo dato un indirizzo politico alla Polizia Locale per mettere in sicurezza l’incrocio con misure straordinarie, e i tecnici – conclude - hanno approvato questa soluzione».
Se le cose non sono andate così, ma sono andate come ha scritto nero su bianco Caterina Molinari, il Sindaco farà seguire sicuramente  una denuncia alla Corte dei Conti, nei confronti di chi ha provveduto ad approvare ed installare apparecchiature pagate con soldi pubblici e ora inutilizzabili. 

Abbiamo provato a fare chiarezza, le opinioni sono contrastanti, ancora non sappiamo come stiano veramente le cose, e francamente poco importerà ai peschieresi, il fatto sta, che oggi quel “maledetto” incrocio è ancora pericoloso; è senza controllo; è senza misure efficaci a prevenire altri incidenti; sembra quasi che la tragedia della scomparsa di Andrea non sia servita a niente; sembra che si aspetti un’altra tragedia per ripetere il copione di una recita già vista, fatta di discorsi pieni di retorica e di buone intenzioni. Caro Sindaco se vuole una “Peschiera sicura”, cominci da quest’incrocio “maledetto” , e se serve, faccia anche lei qualche "forzatura", perché le famiglie di Peschiera Borromeo di lacrime non ne vogliono più versare. 
Giulio Carnevale

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L'interrogazione del Movimento Cinque stelle

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Risposta al Consigliere Toselli

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Delibera di risposta pubblica durante Consiglio Comunale del 31 Maggio 2017

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