Mediglia, l’ Anpi locale si complimenta con il sindaco di FdI per l’intitolazione a Peppino Impastato del nuovo centro per l’autismo

«Auspichiamo che questa scelta voglia significare l'impegno dell'Amministrazione di Mediglia a promuovere, secondo l'esempio di Peppino Impastato, la cultura della solidarietà contro ogni sopraffazione in ogni luogo»

Una comunità unita contro tutte le mafie

Che fra l’ANPI e Fratelli d’Italia di solito non corra buon sangue è risaputo. Ma a Mediglia l’eccezione conferma la regola. La scelta dell’amministrazione comunale di intitolare a Peppino Impastato il centro per il trattamento dell'autismo di Mombretto ha scompigliato le carte. Paolo Bianchi eletto sindaco in una lista civica, è un esponente di Fratelli d’Italia - il partito di Giorgia Meloni che più volte ha polemizzato con le prese di posizione dell’ANPI -; non solo ha preso questa decisione in virtù del fatto che l’area dove sorge quell’immobile è stata confiscata alla mafia, ma questa estate è volato anche a Palermo ad invitare di persona il fratello di Peppino, Giovanni Impastato, all’inaugurazione. Segno della grande determinazione di Paolo Bianchi di voler dedicare ad un eroe della battaglia contro le mafie la nuova struttura di Mediglia. Così alle ore 11 di sabato 21 settembre, per una volta Anpi, Fratelli d’Italia, e tutti i cittadini di Mediglia celebreranno assieme l’apertura di un nuovo polo che sarà utile a tante famiglie. Con buona pace del resto d’Italia, la lotta alle mafie qui a Mediglia è patrimonio di tutta la comunità. Questa la nota stampa dell’Anpi Sezione di Pantigliate – Mediglia: «Il circolo ANPI Mediglia Pantigliate apprezza la scelta dell'Amministrazione comunale di Mediglia di intitolare a Peppino Impastato il centro per il trattamento dell'autismo di Mombretto. Ricordiamo che la lotta di Peppino Impastato contro la mafia è stata logica conseguenza delle sue idee politiche e sociali, del suo impegno contro ogni sfruttamento. Peppino Impastato è un eroe dell'antimafia perché vedeva nella mafia uno dei tanti poteri che offendono la dignità degli uomini. Ma non il solo. Lottò con coraggio contro la mafia perché era quello il potere che inquinava la sua quotidianità e quella della sua gente. Ma lottò anche per i diritti dei contadini siciliani che vedevano espropriata la propria terra. “La nostra storia - ha detto il fratello Giovanni durante la commemorazione del 41° anniversario dell'assassinio - si fonda sul pensiero di Gramsci, sul pensiero di Pasolini e di Sciascia, sulle lotte partigiane, sui contadini che sono stati uccisi a Portella delle Ginestre e sui sindacalisti uccisi dalla mafia”. Auspichiamo che questa scelta voglia significare l'impegno dell'Amministrazione di Mediglia a promuovere, secondo l'esempio di Peppino Impastato, la cultura della solidarietà contro ogni sopraffazione in ogni luogo, dalla città, alla scuola ai luoghi di lavoro e la cultura del rispetto della dignità umana delle persone, senza guardare se sono italiani o provenienti da altre terre».
Giulio Carnevale

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