Pioltello: bomba esplode davanti ad un appartamento, 27 gli sfollati

Una bomba esplode in piena notte di fronte all’appartamento di un operaio ecuadoriano, in via Dante a Limito: mistero sul movente ed edificio inagibile

Porte divelte dall'esplosione. Scatti realizzati da un membro della Protezione Civile.

Porte divelte dall'esplosione. Scatti realizzati da un membro della Protezione Civile.

Si cerca ancora di fare chiarezza sulle motivazioni che avrebbero spinto ignoti a far esplodere un ordigno rudimentale a Limito di Pioltello. Non vi è alcun dubbio invece su chi fosse il destinatario dell’atto intimidatorio: la bomba era stata infatti posizionata di fronte alla porta d’ingresso della casa di un operaio ecuadoriano di circa 45 anni, dove viveva insieme al figlio di 11enne. L’appartamento, sito in via Dante 9, si trova all'interno di uno stabile di tre piani che ospita altre 7 famiglie, tutte evacuate. I RIS sono intervenuti nel condominio alla ricerca di prove che possano condurre ai colpevoli, ma mentre il movente resta nell'ombra, è arrivata la conferma dell’inagibilità dell’edificio, costringendo 27 persone (compresi alcuni minori) all’allontanamento forzato dalla propria casa. 

L’esplosione è avvenuta intorno alle ore 1.30 del 10 settembre, ed è un miracolo se non abbia provocato feriti. «La detonazione – ha spiegato Claudio Dotti, coordinatore della Protezione Civile di Pioltello - ha provocato notevoli danni alla struttura, soprattutto alle rampe di scale, causando anche una grande crepa nel tetto. Tutte le porte sono state divelte, e se non vi fossero state le vetrate, lo scoppio sarebbe stato ancor più distruttivo. Il tecnico oggi ha svolto una verifica strutturale, confermando i timori iniziali. Si è già cominciato a puntellare le scale, in modo da permettere ai condomini di accedere agli appartamenti entro 5 giorni, per recuperare i beni personali, ma si dovranno aspettare almeno 60 giorni prima di riconsiderare agibile l’edificio». 

I 27 sfollati, colpiti e sconvolti dal suddetto dramma, hanno trovato ospitalità presso alcuni parenti, o presso le strutture messe a disposizione del Comune, compreso l’oratorio, dove sono state sistemate subitamente delle brandine. 

La persona contro la quale sarebbe stata diretta la minaccia, al momento continua a negare qualsiasi tipo di coinvolgimento, affermando e ribadendo di non immaginare il perché di tale attentato perpetrato nei suoi confronti, e che ha finito per provocare gravi ripercussioni su intere famiglie.

Stefania Accosa