Botte e minacce alla moglie: 40enne in manette a San Donato

L’uomo, un 40enne di origine filippina, aveva trasformato la vita della consorte in un vero e proprio inferno. Al culmine dell’ennesima lite sono intervenuti i carabinieri, che sono stati aggrediti a loro volta

La donna con i figli minorenni è ora ospite di un centro antiviolenza

Aveva reso praticamente impossibile la vita della moglie 39enne, facendole subire pressoché quotidianamente violenze e tormenti sia di natura fisica che psicologica. S.W.R., 40enne di origine filippina residente con la famiglia in un appartamento di San Donato, era anche solito alzare un po’ troppo il gomito e, in preda ai fumi dell’alcol, non esitava a minacciare e picchiare la moglie, che non aveva mai avuto il coraggio di denunciarlo. Alla fine, però, a interrompere definitivamente l’incubo ad occhi aperti in cui la donna viveva da ormai da troppo tempo ci hanno pensato i carabinieri della Compagnia di San Donato, che hanno arrestato S.W.R. per maltrattamenti in famiglia. L’ennesima lite si è consumata nella notte tra mercoledì 26 e giovedì 27 luglio, quando il 40enne completamente ubriaco ha colpito la sua vittima con calci e pugni, il tutto sotto gli occhi esterrefatti e terrorizzati dei figli minorenni. Le urla provenienti dall’appartamento sono però state udite da alcuni vicini di casa, i quali non hanno esitato a contattare il 112. Nel volgere di pochi minuti una prima pattuglia dei carabinieri è giunta presso l’abitazione e, una volta all’interno, ha trovato il filippino completamente ubriaco e delirante. A dispetto della presenza dei pubblici ufficiali, l’uomo continuava a minacciare di morte la consorte, roteando sopra la testa un coltello da cucina. Quando i carabinieri hanno tentato di farlo ragionare, questi si è scagliato contro di loro in un vortice di rabbia e violenza, riuscendo anche a ferirli. Nel mentre sono però sopraggiunti anche i rinforzi e, alla fine, S.W.R. è stato bloccato ed arrestato per maltrattamenti in famiglia. La donna, medicata presso il Policlinico di San Donato assieme ai carabinieri rimasti feriti, ha confessato di non aver trovato mai il coraggio di denunciare i soprusi cui veniva sottoposta da tempo. Ora la 39enne ed i figli si trovano al sicuro presso una comunità protetta.
Redazione Web