Il sindaco Alessandrini, dopo la piena assoluzione, rompe il silenzio: «Una gogna mediatica»

Il sindaco di Segrate, Adriano Alessandrini, dopo sette anni – non aveva mai voluto rilasciare alcuna dichiarazione mentre era in corso il processo, rompe il silenzio e dà libero sfogo alle emozioni. Prima la gioia per la sentenza di primo grado che assolve lui, il Comandante Giona e il vice Zanchetta con formula piena - “perché il fatto non sussiste”, ma a riflettori spenti, una profonda amarezza per un processo che, come ha dichiarato in conferenza stampa, «non sarebbe dovuto mai partire».

«Una estenuante vicenda giudiziaria - così l'ha definita Alessandrini - in cui tutti sono stati sconfitti, in primis la giustizia, perché si è avviata un'indagine e poi un processo per difendere una norma violata: passare con il rosso. Non credo ci sia nulla da festeggiare, non la considero una vittoria - ha aggiunto – nessuno ci restituirà questi sette anni di vita». Con queste parole, il sindaco Alessandrini ha accolto i giornalisti invitati alla conferenza stampa “the day after”. Un tavolo imbandito - nella sala Giunta del palazzo comunale di Via Primo Maggio - con fotocopie di alcuni dei mille articoli apparsi sulla stampa nel corso di questi anni, a simboleggiare la “gogna mediatica” che ha caratterizzato questa lunga vicenda. «Quello che vedete qui sul tavolo – ha spiegato con tono duro rivolgendosi ai giornalisti presenti e assenti – è per farvi capire cosa abbiamo subito per sette anni. Siamo stati sbeffeggiati, insultati, apostrofati e marchiati con i nomi più infamanti. Gogna che non è terminata nemmeno a sentenza conclusa – ha detto con rabbia Alessandrini - perché alcuni titoli ancora oggi sostengono che i semafori fossero “truccati” nonostante le perizie – anche quelle dell'accusa – ne abbiano stabilito la regolarità. Adesso c'è una sentenza e va rispettata». Nessun sorriso nemmeno sul volto del Comandante Giona, in piedi vicino al Sindaco, alle spalle un ingrandimento della sentenza. «In questo grande gioco di ombre cinesi svanito nel nulla, nel grande castello di sabbia costruito e architettato a arte e poi dissoltosi in niente – ha detto - ci si è dimenticati che dietro ai nostri ruoli di amministratore e funzionari pubblici, c'eravamo noi come persone, noi con le nostre famiglie, costrette a subire con noi per sette anni le accuse e gli improperi che ci hanno scagliato contro». «Sette anni di ingiurie rimangono cuciti addosso per sempre – ha aggiunto il sindaco -, aprendo le pagine di internet rimarranno sempre associate ai nostri nomi. Vittime però sono anche gli automobilisti che hanno dato fiducia alle associazioni dei consumatori e a “pseudo paladini” - personaggi strani, li ha definiti, - ora costretti a pagare multe salate». «In un paese civile al banco degli imputati avrebbero fatto sedere gli automobilisti passati col rosso – ha sottolineato Giona – visto che non esiste una foto, nemmeno una, in cui risulti multato qualcuno passato col giallo o il verde. «Sette anni di assurdo accanimento contro un provvedimento preso dall'amministrazione – ha rimarcato Alessandrini - per la sicurezza dei cittadini: l'installazione dei T-Red, regolari e utilizzati in tutto il mondo, su una arteria, la Cassanese, dove ogni giorno transitano oltre 60mila veicoli e dove, nell'anno in cui erano stati introdotti i dispositivi, gli incidenti si erano dimezzati e non ci sono stati morti. Un dato su tutti sempre sfuggito – la stampa non ne ha mai parlato -, a regime venivano multati più o meno cinquanta veicoli al giorno su 62mila, fate voi la proporzione. Era dunque davvero impossibile fermarsi? Gli altri 61.950 come facevano ogni giorno a passare indenni? Erano forse Batman? Fino a qualche anno fa – ha aggiunto – la Cassanese era un semaforo unico, oggi ne resta uno solo. La mia amministrazione ha speso una valanga di soldi per realizzare rotatorie al posto dei semafori, costruendo ponti ciclo pedonali di attraversamento e piste ciclabili. E ora sblocchiamo anche i soldi recuperati dalle multe - 1 milione e 135 mila euro i fondi accantonati dal comune per tutelarsi -, ha fatto sapere Alessandrini, che saranno investiti in ulteriori azioni e interventi per la sicurezza della Comunità».
Cristiana Pisani
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