Sentenza processo T-Red: rinviata al 3 febbraio per sciopero degli avvocati

Rimandata al prossimo 3 febbraio la sentenza di primo grado – attesa nella mattina di lunedì 13 gennaio - sulla vicenda T-Red. Qualche attimo di suspense, poi la comunicazione ufficiale del Presidente del collegio giudicante della IV Sezione penale del Tribunale di Milano, Marco Tremolada. Il rinvio, per molti, era già certo visto lo sciopero nazionale indetto – dal 13 al 15 gennaio - dagli avvocati penalisti; tuttavia i legali coinvolti nel processo avevano garantito, “per senso di responsabilità”, la loro presenza in aula lasciando così intravedere qualche possibile speranza.

tuttavia i legali coinvolti nel processo avevano garantito, “per senso di responsabilità”, la loro presenza in aula lasciando così intravedere qualche possibile speranza. Subito però disattesa. Quando il PM Alfredo Robledo, infatti, ha espresso l’intenzione di avvalersi del diritto di replica, a questo punto, tutti d’accordo, gli avvocati della difesa hanno dichiarato la decisione di astenersi, aderendo allo sciopero; pertanto la seduta è stata rinviata. Delusione e forse anche un po’ di rabbia per chi si aspettava di assistere alla conclusione di un processo che ha coinvolto diversi comuni in Italia, tra cui la vicina Segrate. La vicenda segratese risale al lontano 2006 quando furono installate le telecamere T-Red – i semafori dal rosso facile soprannominati “vampiri rossi” - sulla via Cassanese. Una vera strage, più di 35.000 cittadini multati in soli nove mesi. Fu allora che sorsero i primi sospetti di irregolarità, partì un’inchiesta e si arrivò al processo. Tra gli imputati, il Sindaco di Segrate Adriano Alessandrini - indagato per abuso d’ufficio -, il comandante della Polizia Locale Lorenzo Giona e il suo allora vice Dario Zanchetta, ai quali si contesta anche il reato di turbativa d’asta. In aula il 13 gennaio, in attesa della lettura della sentenza, solo due degli imputati segratesi: Giona e Zanchetta, mentre era assente il sindaco Alessandrini. Ora non resta che attendere la data del 3 febbraio, sperando sia davvero quella decisiva, per conoscere la decisione dei giudici che potrebbero confermare le pene chieste dall’accusa – un anno al sindaco Alessandrini, un anno e sei mesi più una sanzione di 2mila euro per il comandante Giona e un anno e mille euro per l’ex vice Zanchetta – o decidere per la piena assoluzione.
Cristiana Pisani