Tutti pronti per la rivoluzione urbanistica?

600.000 mq di intervento solo per il centro polifunzionale. Progetti anche a Novegro e San Felice

Una rivoluzione urbanistica a Segrate? Sembrerebbe di sì, stando a quanto successo nel Consiglio comunale del 19 marzo. Nei prossimi anni, in aggiunta all’arrivo della superstrada Brebemi, tre grossi interventi cambieranno faccia alla città.
Andando in ordine, sorgeranno il centro polifunzionale, con all’interno il più grande centro commerciale d’Europa, un nuovo complesso residenziale nei pressi della sede della Mondadori e infine un centro ricettivo a Novegro, comprendente hotel e residence. Il via ai lavori è previsto l’anno prossimo e le strutture verranno ultimate presumibilmente entro la fine del 2013.
Entrando nel dettaglio, il progetto dell’area polifunzionale interessa circa 600.000 mq di territorio nell’area ex-dogana a Redecesio, di cui 189.000 riservati  al centro commerciale, 40.000 a strutture dedicate al terziario, 13.000 ad alberghi e 80.000 mq a un parcheggio da 10.000 posti auto. Per dare un’idea, il centro ospiterà circa 700 negozi (basti pensare che “L’Acquario” di Vignate ne conta “solo” 70). L’edificio sarà articolato in quattro piani, con una copertura completata da un giardino pensile con terrazze e lucernari. L’obiettivo, secondo i progettisti, è quello di integrare il complesso con l’aree verdi circostanti.
I livelli inferiori comprenderanno esercizi commerciali food e no food, dai più piccoli ai più grandi. L’intento dichiarato è quello di raccogliere sia i piccoli commercianti locali che i grandi marchi internazionali. Al primo livello, parcheggi auto coperti e un cinema multisala. Intorno all’edificio, spazi verdi e un laghetto artificiale posizionato sul lato nord.
Secondo l’Amministrazione comunale segratese, il centro non sconvolgerà la viabilità, visto che verranno sfruttate le rotatorie previste nel progetto della viabilità speciale, in riferimento  alla variante sulla strada provinciale “Cassanese”. Dalle rotatorie, una a est del centro e l’altra a ovest, si svilupperanno dei tratti viari a doppia corsia per senso di marcia. Da questi si accederà al complesso. Prati e ampie masse boschive si frapporranno tra il complesso e l’area esterna dell’Idroscalo.
Le stime attribuiscono al progetto la nascita di 2.500 posti di lavoro, ma al tempo stesso la probabile fine del commercio di vicinato, già ampiamente in crisi.

Simone Fanciulletti