Dati Istituto Superiore di Sanità: nessun contagiato proviene da discoteche, il Silb ricorre al Tar

Maurizio Pasca, presidente Silb: «Da questo momento reagiremo con decisione a ogni pregiudizio lesivo dell’immagine e della professionalità della nostra categoria»

Gli imprenditori dell’intrattenimento ricorrono al Tar. Con una richiesta immediata di sospensiva del provvedimento di chiusura varato con l’ordinanza del 16 agosto scorso.Iil SILB, l’ Associazione Italiana Imprese di Intrattenimento da Ballo e di Spettacolo che rappresenta gran parte degli operatori del settore, intende ingaggiare un braccio di ferro legale con il governo. In una nota stampa diffusa il giorno 18 agosto 2020, Maurizio Pasca, presidente Silb, spiega le motivazioni:
«Contagiato non significa malato, il tasso di ospedalizzazione di chi risulta positivo al Sars Cov 2 è minimo».  Secondo l’avvocato Lamberto Ferrara infatti, lo stesso che ha seguito il ricorso del Covo di Nord Est (con esito positivo), non si tratta più di tutela della salute ma di leggi liberticide e lesive dei diritti costituzionali: «Non ci sono le premesse per un provvedimento del genere, sarebbe legittimo in forza di un aggravamento della situazione sanitaria, cosa che, dati alla mano, non risulta»
Secondo i dati Iss, in possesso del legale,  i contagiati provengono dalle categorie più diverse: Rsa, extracomunitari, turisti provenienti dall’estero, frequentatori di alberghi: «Nessuno, e ribadiamo nessuno, ha contratto il virus in discoteca. Da questo momento reagiremo con decisione a ogni pregiudizio lesivo dell’immagine e della professionalità della nostra categoria» - afferma Maurizio Pasca.