Un piccolo esercito di “sentinelle” silenziose che monitorano il territorio e, coordinandosi tra loro, riferiscono alle forze dell’ordine ogni avvistamento sospetto, così che queste possano intervenire tempestivamente. Quello del Controllo di Vicinato è un esempio virtuoso di cittadinanza partecipata che, nei Comuni del territorio, è divenuto ormai una realtà consolidata e funzionante, capace di ridurre fattivamente il numero di furti e attività criminali. Città e paesi che vi aderiscono hanno sottoscritto un apposito protocollo con la Prefettura Milanese mentre i residenti che vi prendono parte sono tutti registrati e coordinati da referenti. Le sentinelle si tengono in contatto tramite canali social o chat: ogni avvistamento di situazioni sospette viene subito condiviso, verificato e poi riportato alle forze dell’ordine. Il Sud-Est Milano ha visto la nascita di gruppi di “neighbors watchers”, ad esempio, a San Giuliano, San Donato, Melegnano, Dresano, Carpiano, Peschiera, Segrate e presto a San Zenone e Colturano. Due realtà su tutte, però, svettano e si distinguono per efficacia e numero di adesioni, tanto da garantire una copertura pressoché totale del territorio comunale. Si tratta dei Gruppi di Vicinato di Mediglia e Cerro al Lambro. Nel primo caso, infatti, i cittadini registrati hanno quasi raggiunto quota 600 e ciascuna frazione può contare sul proprio autonomo gruppo di “sentinelle”. A Cerro, invece, a fronte di circa 5mila abitanti, sono stati creati ben 25 gruppi, per un totale di oltre 500 adesioni. Un caso talmente eclatante da divenire oggetto di studio da parte della facoltà di Sociologia dell’Università Cattolica di Milano, i cui studenti a breve saranno a Cerro per studiare nel dettaglio il funzionamento del sistema di controllo di vicinato.