Corsico, picchiata, violentata e segregata per 48 ore dal suo ex, salva grazie ad una richiesta di aiuto consegnata ad una passante

Il peruviano 29enne ha tenuto in ostaggio la giovane ecuadoriana 23enne e suo figlio neonato dal pomeriggio del 31 ottobre al 2 novembre, nel delirio colpito anche il bimbo

Il biglietto scritto dalla giovane

Il biglietto scritto dalla giovane

Salvata dal suo torturatore, da un messaggio di aiuto scritto sul diario della figlia con un pennarello verde: “AIUTO!!”. Lui peruviano ventinovenne impiegato nei recapiti espressi, con problemi di alcolismo, era già ben noto alle forze dell’ordine. Sei anni fa, quando la ragazza era ancora minorenne si fidanzarono e cominciò il calvario della giovane che rimasta incinta due volte, subiva le vessazioni violente e autoritarie dell’uomo. Il mostro la picchiava fin dalla prima gravidanza. Lei di origine ecuadoriana, allora, non trovò mai la forza di denunciare le botte e i maltrattamenti. Neanche la gravidanza della giovane badante aveva interrotto le violenze. Fino a quando la ragazza si trasferisce dalla madre. Nonostante i trascorsi dopo un breve periodo di tempo torna a vivere insieme al suo aguzzino. La situazione però non migliora, vessazioni psicologiche e botte sono all’ordine del giorno. Finalmente l’uomo va via per una anno con una nuova fidanzata ma in un fine settimana torna e la massacra di botte. La sua colpa? Non ne vuole più sapere di stare insieme a lui. Intervengono i carabinieri, viene aperta un’indagine in procura ma ancora una volta lei protegge il padre dei suoi due figli molto piccoli e non lo denuncia. A settembre di quest’anno la situazione cambia, la donna dice basta e denuncia le aggressioni del suo ex partner. Il pomeriggio del 31 ottobre, l’uomo sfonda la porta di casa, entra la mena e la violenta. E così fa per due giorni, con il bambino piccolo in casa, tanto che il giorno dopo picchia e violenta ancora la donna con la minaccia di un coltello quando la donna aveva in braccio il bambino. Il mostro colpisce anche il bambino. Madre e figlio si accasciano sul letto esanimi. Appena ripresasi, l’istinto di sopravvivenza della giovane, prende il sopravvento e disperata agguanta il diario scolastico della bambina, strappa la pagina dell’11 novembre e scrive una parola “Aiuto!!”. Apre la finestra e consegna attraverso le sbarre la pagina ad una connazionale a cui aveva fatto cenno di fermarsi, le ha passato anche la propria sim telefonica che l’uomo aveva tolto dal suo telefono per impedirle di chiedere aiuto, chiedendole di chiamare sua madre per dirle che era in pericolo. La donna ha eseguito le direttive e successivamente sono stati avvertiti i carabinieri che guidati dal comandante Pasquale Puca intorno alle 12.30 del 2 novembre si sono presentati all'appartamento della coppia. Il peruviano ha negato ogni responsabilità dicendo di essere lui la vittima e che la madre di suo figlio aveva tentato di accoltellarlo. È stato arrestato per violenza sessuale, sequestro di persona e maltrattamenti in famiglia. La vittima, invece, è stata trasportata alla clinica Mangiagalli dove hanno emesso una prognosi di 10 giorni. Il bambino sta bene.
Un fotogramma del servizio del TG1

Un fotogramma del servizio del TG1 L'appartamento dove si è consumato il crimine