Mediglia, Maimeri a rischio chiusura: i lavoratori si preparano allo sciopero

Preoccupazione per il futuro dello stabilimento, giovedì il presidio davanti ai cancelli dello storico stabilimento. Intanto l’Amministrazione segue da vicino la vicenda

Cresce l’ansia tra i lavoratori della Maimeri di Mediglia, storica azienda italiana produttrice di colori, che dopo un secolo di attività rischia seriamente di chiudere i battenti. Giovedì 27 marzo i dipendenti sciopereranno per l’intero turno di lavoro e, dalle 10 alle 12, organizzeranno un presidio davanti ai cancelli dello stabilimento di Bettolino. La protesta, sostenuta dalle principali sigle sindacali e dalle Rsu, vuole portare all’attenzione pubblica il timore crescente degli operai di perdere il proprio posto di lavoro. L’azienda, che ha già affrontato momenti di crisi in passato e dal 2014 è stata acquisita dal gruppo Fila, potrebbe chiudere e delocalizzare la produzione in altri stabilimenti, probabilmente in Inghilterra o in Toscana. Se per alcuni impiegati si prospetta una possibile ricollocazione, il destino degli operai appare più incerto: la maggior parte dei 48 dipendenti vive nei dintorni di Mediglia e un trasferimento sarebbe impraticabile. Le organizzazioni sindacali Filctem Cgil e Femca Cisl hanno incontrato la direzione Maimeri/Fila per discutere la situazione, ma l’azienda ha confermato le difficoltà economiche e l’andamento negativo. La decisione definitiva sul futuro del sito di Mediglia arriverà entro il 31 dicembre 2025, ma i lavoratori temono che il destino sia già segnato. Lo sciopero di giovedì sarà il primo segnale di una mobilitazione che potrebbe intensificarsi nei prossimi mesi. Intanto, L’amministrazione comunale segue con crescente preoccupazione l’evolversi della crisi della Maimeri. Il sindaco di Mediglia, Gianni Fabiano, ha incontrato le parti coinvolte, ascoltando le preoccupazioni dei lavoratori. «Si tratta di famiglie che da anni vivono e lavorano in questo territorio», ha sottolineato, spiegando di aver già avuto un confronto informale con l’amministratore dell’azienda e di aver richiesto un incontro ufficiale con la società. Fabiano ha riconosciuto l’impegno della famiglia Maimeri nel salvaguardare l’azienda nel tempo: «per il patron Maimeri, il personale è sempre stato come una famiglia allargata». Se lo stabilimento dovesse chiudere, Mediglia perderebbe non solo un’importante realtà produttiva, ma anche un simbolo di eccellenza nel panorama italiano. «Seguirò da vicino l’evoluzione della vicenda, consapevole della sua complessità», ha concluso il primo cittadino, ribadendo il suo sostegno e la sua vicinanza ai lavoratori coinvolti.