Milano, da ottobre area C diventa più cara: il ticket salirà da 5 a 7,5 euro

Introdotto inoltre l’obbligo per i mezzi pesanti di dotarsi di sistemi di rilevamento per ciclisti e pedoni per entrare in Area B

Novità in arrivo a breve per la mobilità a Milano. Dal 2 ottobre sarà infatti vietato l'ingresso in Area B (cioè la ztl che corrisponde alla maggior parte della città e che è attiva dal lunedì al venerdì dalle 7,30 alle 19,30.) a tir e a pullman sopra le cinque tonnellate che non sono dotati di sistemi di rilevamento di ciclisti e pedoni. Per tutti i veicoli sarà comunque necessario aver apposto l’adesivo di segnalazione della presenza dell’angolo cieco, il cui scopo è richiamare l’attenzione di pedoni e ciclisti sulla pericolosità di affiancarsi in aree in cui il guidatore non riesce a individuarli. È prevista una proroga fino al 31 dicembre 2024 per chi ha un contratto d'acquisto del sistema di rilevamento. Dal primo ottobre 2024 poi il divieto si allargherà anche ai camion più piccoli (da 3,5 a 12 tonnellate) e ai bus fino a 5 tonnellate, con proroga al 31 dicembre 2025. Sempre per quanto concerne Area B, scatterà la diminuzione degli ingressi concessi a chi ha mezzi a benzina fino euro 2 e diesel fino a euro 5: sono 25 per i residenti e 5 per i non residenti (mentre per chi ha montato il sistema move-in il limite è chilometrico e dipende da tipo di auto, da 2mila chilometri per i diesel euro 5 a 600 per i benzina euro 3).  Per quanto riguarda Area C, ovvero l'area del centro, il ticket di ingresso dal 30 ottobre passera da 5 a 7,5 euro, da 3 a 4,50 per i veicoli di servizio, e per i residenti sarà 3 euro dal 41mo ingresso. «Il miglioramento dell’aria che respiriamo e della qualità della vita nella nostra città passa anche da una diminuzione della presenza di macchine in strada e dal potenziamento del trasporto pubblico che stiamo portando avanticommenta l’assessore alla Mobilità, Arianna Censi -. A questo si aggiunge la promessa che abbiamo fatto per rendere più sicure le nostre strade, in particolare per i ciclisti e i pedoni, individuando in breve tempo una modalità per inserire l’obbligatorietà di sensore per l’angolo cieco, in mancanza di una normativa nazionale».