Molti bambini bielorussi soffrono, chiusi negli istituti. Una bella iniziativa per farli sentire meno soli attraverso carta, penna e tanto cuore

L'organizzazione bielorussa World Without Borders attiva un progetto per far sentire meno soli i ragazzi degli istituti

C’è un Paese, la Bielorussia, in cui molti, troppi bambini e ragazzi soffrono la solitudine di una vita in istituto. World Without Borders (in russo, Mir Bez Granic) li aiuta e li supporta nei momenti di maggiore difficoltà. Questa organizzazione caritatevole a carattere pubblico ha attivato nel 2006, con il supporto del Ministero dell’Educazione bielorusso, il progetto “Sviluppo di forme alternative di lavoro su ragazzi di istituto della Repubblica Bielorussa”, in collaborazione con l’associazione svedese Help Eric, mirato alla creazione di programmi educativi ad hoc per facilitare il reinserimento nella società di questi ragazzi a cui la vita ha girato troppo presto le spalle. A questo fine sono state attivate numerose iniziative benefiche, quali meeting e conferenze, incontri sulla prevenzione dei crimini, seminari educativi, esperienze di studio e lavoro. Nel 2007 l’organizzazione lancia un nuovo progetto, che potremmo chiamare “amici di penna”, con l’obiettivo di favorire la creazione di relazioni interpersonali durature tra i ragazzi e i volontari di altri Paesi. Molti di loro non hanno nessuno a cui potere raccontare la propria giornata, con cui potersi confidare, nessuno a cui chiedere anche solo un consiglio in un momento di difficoltà. Ce ne parla Irina Bakayeva, una delle responsabili del progetto: «La nostra speranza è che si stabiliscano, attraverso lo scambio di lettere o mail, in russo o in inglese, rapporti amichevoli e significativi», ci spiega Irina in un inglese fluente, «per aiutare i ragazzi a superare le difficoltà, a contenere i momenti di nervosismo e avere fiducia nelle proprie capacità e nel futuro. Siamo quindi alla ricerca di volontari in tutta Italia!». Questa esperienza di volontariato è aperta veramente a tutti: «Studenti, lavoratori, genitori, anziani; giovani e adulti di tutte le età - continua -. Chiunque insomma abbia uno stile di vita che possa essere un modello positivo». Irina conclude poi raccontandoci del grande affetto che questi ragazzi dimostrano verso i loro amici di penna, veri punti riferimento ritrovati. Per aderire al progetto: www.mirbezgranic.by.
Luca Ilgrande