Quella di mercoledì 2 novembre è stata una mattinata di grande apprensione per i famigliari di D.M., un pensionato di 76 anni residente a Pantigliate di cui si sono perse le tracce per quasi 7 ore. L’uomo, che soffre di alcune difficoltà cognitive e fisiche, è uscito di casa attorno alle 7 del mattino ed è stato visto per l’ultima volta in un bar a Pantigliate, dove si è trattenuto qualche istante per prendere un caffè. Da allora, però, di lui non si sono avute più notizie. La famiglia ha subito lanciato l’allarme, anche attraverso i social network, molto preoccupata soprattutto per le precarie condizioni di salute del proprio congiunto. Per ritrovare D.M. si sono subito mobilitati numerosi amici e conoscenti che hanno passato al setaccio Pantigliate, e persino la Protezione Civile di Mediglia, ma purtroppo inizialmente senza successo. Le buone notizie sono però finalmente giunte verso le 13.30, quando il 76enne è stato ritrovato a San Donato, nei pressi del capolinea della metropolitana. A soccorrerlo sono stati alcuni passanti e pendolari che lo hanno visto molto affaticato ed in difficoltà e lo hanno quindi accompagnato presso gli ambulatori del distretto sanitario sandonatese. L’anziano conservava nel portafoglio la propria carta d’identità ed altri numeri utili da contattare, compreso quello dei famigliari più prossimi. Così i suoi soccorritori hanno potuto telefonare alla figlia per informarla che suo padre si trovava a San Donato, in buone condizioni ed in attesa di riabbracciarla. È verosimile che D.M., dopo essersi recato nel bar a Pantigliate, sia salito sul pullman diretto verso il capolinea sandonatese della M3 e che qui, una volta sceso, abbia vagato senza meta sino al suo ritrovamento.